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Tassa sui rifiuti: il rinvio della prima rata della TARES sposta il problema ma non lo risolve

Il rinvio da aprile a luglio del pagamento della prima rata della Tares appare come un compromesso dal sapore elettoralistico che sposta il problema senza risolverlo.

È il giudizio espresso da Confartigianato sull’emendamento votato dal Senato che fa slittare a luglio il pagamento della prima rata della nuova tassa sui rifiuti mantenendone però l’entrata in vigore da gennaio.

«La decisione del Senato – commenta Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo, recentemente eletto nel Comitato di presidenza nazionale di Confartigianato – ha poco senso e suona quasi come una beffa per i contribuenti che, tra i numerosi balzelli, dovranno comunque affrontare anche questa nuova tassa sui rifiuti e sui servizi comunali che dal primo gennaio sostituisce la Tarsu e le tariffe rifiuti Tia».

«Tutto fa pensare – aggiunge Massimino – che si tratterà di “una stangata” visto che il Governo si aspetta dalla Tares maggiori entrate per i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014, equivalenti a un incremento di 16 euro per abitante. Aumenti che vanno ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni con la crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all’Area euro».

Comunicato Stampa (MS Word)