Comunicati Stampa

SISTRI: così non va

Prosegue la battaglia di Confartigianato
contro il sistema di tracciabilità elettronico dei rifiuti

«Il SISTRI, così come è formulato, non è accettabile e ci opporremo in ogni modo alla sua attivazione».

Non lascia spazio ad interpretazioni il commento di Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo riguardo alla prossimo avvio del sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti.

Il decreto ministeriale 20 marzo 2013 prevede infatti l’inizio dell’operatività dal 1° ottobre 2013 per i produttori di rifiuti pericolosi con più di dieci dipendenti e per gli enti e le imprese che gestiscono/trasportano rifiuti pericolosi, mentre per tutte le altre aziende l’avvio del sistema è fissato per il 3 marzo 2014.

Dopo anni di tira e molla, inutili e costosi adempimenti ed una piattaforma informatica che, oltre a presentare oggettivi problemi tecnici, ha visto i soggetti interessati coinvolti addirittura in un’indagine giudiziaria, sembra non avere fine l’odissea di quello che sta diventando un vero e proprio incubo per le piccole e medie imprese italiane.

«È sconcertante – prosegue il presidente Massimino – la decisione del Ministero dell’Ambiente di riavviare il SISTRI nonostante tutte le criticità più volte evidenziate dalle imprese. Il continuo rinvio della sua effettiva operatività è una prova evidente della non funzionalità operativa di questo sistema a causa proprio del suo eccessivo sovraccarico organizzativo per le imprese».

«Ancora una volta la Politica – aggiunge Luca Crosetto, recentemente eletto vice presidente dell’UEAPME, l’Unione Europea della Piccole e Medie Imprese – sembra non accorgersi delle PMI e questo sistema si conferma l’ennesimo esempio di quella burocrazia che, soprattutto in questo momento di grave congiuntura economica, rallenta fortemente la ri-crescita delle imprese. Appare inoltre paradossale come in questa occasione si siano impostati parametri più restrittivi di quanto richiesto dalla direttiva europea. Per esempio in Germania si è fissato un limite sulla quantità dei rifiuti prodotti, in modo da escludere di fatto dall’applicazione tutte le piccole e medie imprese».

«Occorre prendere atto – conclude il presidente Massimino – che il SISTRI non è idoneo e va quindi abolito con un intervento legislativo, abrogando le norme che lo prevedono e sostituendolo con nuovi criteri da affidare poi a normativa secondaria da studiare con attenzione. Siamo consapevoli e concordiamo sul fatto di non poter superare il principio della tracciabilità dei rifiuti, soprattutto di quelli pericolosi, ma ribadiamo con forza la nostra contrarietà all’attuale sistema e confermiamo l’impegno dell’Associazione, ad ogni livello, per cercare di ottenere una soluzione funzionale a questa problematica».

Comunicato Stampa (word)