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Pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione: primo obbiettivo mancato

Il decreto legge sui pagamenti dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione, mostra fin da subito la debolezza di un impianto normativo basato su farraginosi adempimenti burocratici, fallendo nel suo primo obiettivo.

Scaduto il termine perché gli enti pubblici debitori si registrassero sulla piattaforma telematica Consip per la certificazione dei crediti, ad oggi, la maggior parte delle amministrazioni non ha ancora avviato la registrazione.

«Il mancato rispetto di questo primo termine – commenta Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo e membro del comitato di presidenza nazionale – non potrà che generare ulteriori ritardi rispetto alle scadenze previste dal decreto. Stanno purtroppo emergendo i limiti di una normativa che non fornisce strumenti di tutela ai creditori. É necessario un ulteriore intervento per mettere al riparo le imprese dall’inerzia delle amministrazioni»

In questi giorni le stesse amministrazioni avrebbero già dovuto formalizzare la richiesta delle risorse finanziarie necessarie ad avviare il pagamento dei debiti, ma ad oggi il percorso sembra essersi inceppato fino dai primi passi.

Per questo, RETE Imprese Italia ribadisce la necessità di introdurre una “clausola di salvaguardia” che consenta alle imprese, in caso di inceppamento del sistema definito nel decreto, di attivarsi direttamente compensando i crediti da riscuotere con i debiti fiscali e previdenziali.

«Confidiamo che il nuovo Governo – conclude Massimino – voglia riconsiderare l’impianto del provvedimento, semplificando le procedure e prevedendo meccanismi operativi che  tengano nella massima considerazione il diritto dei creditori».

Comunicato Stampa (MS Word)