Comunicati Stampa

MADE IN – Rinvio al 2015

 Confartigianato: “L’Italia ha perso una grande occasione per difendere la manifattura italiana”

«Stupisce e preoccupa che, proprio nel momento in cui il Governo dedica impegno e risorse per valorizzare le produzioni made in Italy e per rilanciare investimenti e consumi, in ambito europeo il risultato dell’azione della Presidenza italiana vada in direzione opposta».

Così il Presidente di Confartigianato Cuneo Domenico Massimino commenta le conclusioni del Consiglio Ue Competitività, riunito nella giornata del 4 dicembre scorso, a Bruxelles, che ha rinviato al prossimo semestre la decisione sull’obbligo di indicazione di origine controllata contenuto nella proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti.

«Prendiamo atto – aggiunge Luca Crosetto, vice presidente dell’UEAPME (Unione Europea dell’Artigianato e delle Piccole e Medie Imprese) – che l’Italia ha perso una grande occasione per difendere l’origine dei nostri prodotti e per valorizzare il patrimonio manifatturiero rappresentato da 596.230 imprese con 16.274.335 addetti, di cui il 58% in micro e piccole imprese fino a 20 addetti. Con questi numeri, se non è l’Italia a difendere l’identità delle produzioni, quale altro Paese europeo è più interessato?».

«Confartigianato – conclude Massimino – continuerà a battersi affinché l’Europa riconosca e approvi l’obbligo di indicare il marchio ‘made in’ sui prodotti al fine di garantirne la piena tracciabilità, come già avviene nei principali Paesi aderenti al WTO (ad es. USA, Giappone, Canada e Corea). Ne va della difesa del patrimonio manifatturiero dell’artigianato e dell’impresa diffusa, del diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, della lotta al grave fenomeno della contraffazione».

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