Comunicati Stampa

Da oggi 200.000 impiantisti e autoriparatori “fuorilegge” o senza lavoro: impossibile l’iscrizione al Registro gas serra

Appello di Confartigianato al Governo: “Prorogare la scadenza del 12 aprile” 

Da oggi circa 200.000 installatori di impianti e autoriparatori rischiano di trovarsi senza lavoro oppure di dover operare fuori legge.

È la conseguenza della norma (il Dpr 43/2012) che impone a tutti gli operatori che installano apparecchiature contenenti gas serra (pompe di calore, gruppi frigoriferi, condizionatori d’aria, lavatrici industriali, climatizzatori in abitazioni e su auto) di iscriversi al Registro nazionale dei gas fluorurati per ottenere il certificato che li abilita ad operare.

«Un obbligo – spiega Giovanni Rostagno, rappresentante provinciale degli installatori di impianti di Confartigianato Cuneo – che carica gli imprenditori di nuovi costi ed adempimenti burocratici ma, soprattutto, che è impossibile rispettare nei 60 giorni consentiti dalla legge. Il termine ultimo per iscriversi sarebbe oggi, ma due mesi di tempo sono troppo pochi per consentire al sistema delle Camere di Commercio, che gestisce la registrazione e il rilascio dei certificati, di smaltire l’enorme mole di richieste di iscrizione. Molti operatori, quindi, non riusciranno neanche a presentare la propria istanza d’iscrizione».

«E così – aggiunge Michele Quaglia, rappresentate provinciale e presidente regionale degli autoriparatori di Confartigianato – da domani i 200.000 imprenditori che non sono riusciti ad iscriversi e ad ottenere la certificazione che li autorizza ad operare non potranno più lavorare e, se lo faranno, rischiano pesanti sanzioni che partono da 10.000 euro. L’aspetto più grave è che, ancora una volta, non viene valorizzata l’esperienza degli artigiani, qualità intrinseca della nostra attività lavorativa, sul quale si fonda la nostra identità. È ora di finirla con questa inutile burocrazia: si deve ripartire dal ruolo centrale dell’impresa, rivedendo alcune normative, eventualmente eliminandone alcune e, soprattutto, certificando le esperienze acquisite “sul campo” dagli imprenditori».

«Una situazione assurda – conclude Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – che blocca il mercato dell’installazione impianti e dell’autoriparazione e colpisce imprese e consumatori. Ed è tanto più grave nell’attuale momento di crisi economica che ha investito gli artigiani e le piccole imprese».

Le Confederazioni dell’artigianato e delle Pmi sollecitano un intervento immediato del Governo, e in particolare del Ministro dell’Ambiente, per prorogare il termine del 12 aprile e permettere così a tutti gli imprenditori di completare l’iscrizione al Registro dei gas serra e ottenere il via libera ad operare.

 

Comunicato Stampa (MS Word)