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Aumento casi di miopia nei più piccoli: pc, tablet e smartphone tra le cause principali

Il più comune difetto della vista, che 40 anni fa riguardava il 13% della popolazione, oggi colpisce circa il 25% degli italiani. Nel nostro Paese le persone con miopia sono, oggi, circa 12 milioni, mentre sono in 20 milioni ad avere problemi visivi. Inoltre, un recente studio dell’European Eye Epidemiology Consortium ha evidenziato come la patologia sia in crescita soprattutto nei bambini e nei ragazzi tra i 25 e i 29 anni. Uso eccessivo e precoce di dispositivi elettronici e sempre meno tempo passato all’aria aperta sono tra le cause possibili della crescita di un fenomeno che gli esperti, per il ritmo con cui si diffonde, sono portati a parlare di “epidemia”.

 

La miopia è una condizione in cui l’occhio è troppo lungo e i raggi luminosi provenienti da un oggetto distante non si focalizzano correttamente sulla retina, bensì davanti ad essa causando un errore di rifrazione. Negli esseri umani, numerosi recenti studi dimostrano che i fattori ambientali giocano un ruolo determinante, insieme a quello genetico, nello sviluppo della miopia. Tra i fattori ambientali sono da annoverare bassi livelli socio-economici, genitori affetti da miopia, bassi livelli di vitamina D, scarsa attività all’aria aperta, utilizzo di computer, smartphone, tablet o libri.

 

Ci sono, tuttavia, buone notizie: l’uso di un collirio all’atropina è stato in grado di rallentare la progressione della miopia in bambini tra i 6 e i 12 anni (studio ATOM).  L’atropina 1% in collirio è un trattamento solitamente usato per trattare l’occhio pigro.

Sebbene, ad oggi, il collirio sia disponibile in commercio solo in Asia, alcune farmacie attrezzate a produrre prodotti galenici hanno già iniziato a produrlo dietro prescrizione medica ed è sicuramente il farmaco più promettente contro la progressione della miopia.