Comunicati Stampa

Territorio e crisi: è ancora possibile lavorare in montagna?

Se ne discuterà in un convegno organizzato da Confartigianato a San Giacomo di Roburent il prossimo 7 febbraio

«Le montagne italiane custodiscono la qualità manifatturiera made in Italy e, se adeguatamente valorizzate, rappresentano un territorio strategico per la competitività dell’artigianato e delle Pmi. E necessario un piano nazionale, che preveda anche l’utilizzo dei Fondi europei 2014-2020, per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani». È la proposta scaturita nel corso della recente “Conferenza Montagna 2020” che Confartigianato nazionale ha organizzato a Belluno per discutere sulle problematiche relative alle imprese delle “terre alte”.

Grande è infatti l’attenzione che Confartigianato, ad ogni livello, ha sempre riposto per le aziende stanziate sui territori montani. In particolare, Confartigianato Cuneo, anche in relazione alle caratteristiche geografiche del territorio (quasi il 60% dei comuni della provincia di Cuneo sono montani), ha sviluppato nel corso degli anni diverse iniziative ed eventi per approfondire, di concerto con enti e istituzioni, queste tematiche e sviluppare soluzioni di supporto alle imprese.

Con queste premesse è stato organizzato il convegno “Territorio e crisi: è ancora possibile lavorare in montagna?”, in programma per venerdì 7 febbraio 2014, ore 20.30, presso il cinema-teatro di San Giacomo di Roburent (Viale Pianfei 12), che prosegue idealmente i precedenti incontro svoltisi a Dronero e a Borgo San Dalmazzo in collaborazione con UNCEM Piemonte.

Nel corso dei lavori, dopo i saluti istituzionali di Bruno Vallepiano, Sindaco del Comune di Roburent, Domenico Massimino, presidente provinciale Confartigianato Imprese Cuneo, Roberto Ganzinelli, presidente della Zona di Mondovì e Lido Riba, presidente UNCEM Piemonte, seguiranno gli interventi più specifici e legati alle problematiche dell’area monregalese di di Luciano Gandolfo, presidente Consulta dei Mestieri di Confartigianato Imprese Cuneo e vice presidente nazionale ANAEPA (Associazione Nazionale Artigiani dell’Edilizia dei decoratori, dei Pittori e Attività Affini), Ettore Basso, rappresentante elettricisti della Zona di Mondovì e Paolo Manera, rappresentante operatori movimento terra della Zona di Mondovì.

All’incontro sono stati invitati i politici cuneesi del territorio, con i quali al termine degli interventi sarà avviato un tavolo di confronto sulle problematiche affrontate.

«In montagna non è facile fare impresa. – spiega Roberto Ganzinelli – Svantaggi naturali e orografici si sommano a svantaggi “normativi” e talvolta anche fiscali. Nonostante ostacoli naturali, gap infrastrutturali e problemi normativi, tuttavia, nei comuni montani del nostro Paese sono attive 2.050.556 imprese, pari al 33,8% del totale delle aziende italiane. Ecco dunque perché a nostro avviso, riprendendo il titolo del convegno, oggi è ancora possibile lavorare in montagna, ma determinante deve essere anche l’impegno della Politica».

«Questo convegno – commenta Luciano Gandolfo – così come i precedenti da noi organizzati, e come la stessa Conferenza Nazionale sulla montagna di Confartigianato Imprese da poco conclusa, intende aprire un confronto attivo e più concreto possibile per innescare un processo virtuoso di crescita e favorire la creazione di nuove reti di imprese nei settori più strategicamente legati alle risorse locali».

«Uncem Piemonte – aggiunge Lido Riba – è al lavoro da oltre un anno con Confartigianato Cuneo per individuare strategie comuni di lavoro in particolare nei settori del recupero del patrimonio edilizio dismesso, con il programma di rivitalizzazione dei borghi alpini, dell’e-commerce per l’agroalimentare e della filiera bosco legno energia».

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