Comunicati Stampa

Artigianato d’eccellenza alla Fiera del tartufo di Alba

Inaugurazione ufficiale del padiglione della Confartigianato provinciale

Confartigianato Cuneo, con le sue aziende associate, i suoi artigiani “eccellenti” e il suo ruolo di leader del mondo associativo sbarca ad Alba, nella manifestazione più blasonata della Granda: la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, di cui l’Associazione è main sponsor.

Per il secondo anno consecutivo, Alba non sarà soltanto la capitale del profumato Tuber Magnatum Pico, ma anche dell’artigianato d’eccellenza che si proporrà ai visitatori in piazzetta Falcone nei prossimi due weekend: 27 e 28 ottobre e 1, 2, 3 e 4 novembre.

Il padiglione, dedicato al mondo degli artigiani, sarà inaugurato ufficialmente sabato 27 ottobre, alle ore 11,00 alla presenza di autorità, amministratori e dei vertici dell’Ente Fiera del Tartufo, della Confartigianato provinciale e della sua zona di Alba.

Su un’area di circa 300 mq, sarà visitabile uno spaccato dell’artigianato legato in particolare alla lavorazione del legno, materiale a cui l’Associazione ha dedicato tutte le sue iniziative per il 2012.

Come curiosità appositamente dedicata ai visitatori della Fiera, si potrà ammirare un modello di battitura in legno, in scala 1:1, utilizzato per la produzione del prototipo di auto “MOMO Mirage”. (Approfondimento 1), esposto grazie alla collaborazione tra Confartigianato, Agenform, CEMI (Centro Europeo di Modellismo Industriale di Savigliano) e l’Ing. Paolo Garella.

I mascheroni per la battitura erano dei modelli di auto realizzati in legno. I modelli venivano costruiti delineando le principali linee dell’automobile e, successivamente, “ferrati” con bandelle in ferro per la battitura degli spigoli dove il legno si sarebbe usurato più facilmente. Alla fine, artigiani altamente specializzati, i battilastra e gli scoccai, battevano la lamiera, fino a farla aderire perfettamente alla superficie del mascherone, dando vita a… sogni su quattro ruote.

Inoltre, nel padiglione, saranno proiettati filmati che illustrano il percorso di lavorazione dei manufatti in legno, dalle foreste, alle segherie, alla produzione di serramenti, mobili, arredi, … richiamando l’atmosfera e le suggestioni della mostra “Raccontare il legno”, allestita presso il Filatoio di Caraglio da Confartigianato Cuneo in collaborazione con l’Associazione culturale Marcovaldo, ed ancora visitabile fino al 28 ottobre p.v..

Una parte del padiglione, sarà poi animata da veri e propri laboratori con la presenza attiva di artigiani che lavoreranno legno, scolpiranno pietra, dipingeranno ceramica, dando vita ad una animazione di sicuro interesse.

«Diventare partner di eventi importanti – sottolinea Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato – significa innanzitutto fornire prestigiose opportunità promozionali all’intero comparto. Inoltre, attraverso la visione dei manufatti e la partecipazione ai laboratori, i visitatori avranno la possibilità di entrare anche “emotivamente” nel mondo artigianale, traendo considerazioni e spunti di alto spessore valoriale».

Approfondimento 1 

Il progetto della MOMO Mirage prende vita alla fine degli anni ’60 grazie al desiderio dell’allora giovanissimo Peter Kalikow, di realizzare per il mercato americano una granturismo di lusso, di spirito e design europei.

Attratto dallo stile italiano di Ferrari e Maserati – i cui modelli cominciavano ad arrivare oltreoceano – e trainato da una forte passione per l’automobile, il giovane magnate newyorkese decide di creare un progetto unico nel suo genere: vestire un motore Chevrolet con un prodotto di “sartoria italiana”, fondendo in un’unica auto le prestazioni sportive, l’eleganza della carrozzeria e la qualità del design in tutti i suoi particolari.

Dopo un viaggio in Europa – ed in particolare a Torino – per scegliere i partners ideali, Peter Kalikow insieme ad Alfred Momo, ingegnere dall’affermata esperienza nella progettazione di auto, s’indirizzò al carrozziere torinese Frua per la costruzione del prototipo e a Stanguellini e Giulio Alfieri per la realizzazione del telaio.

Il bozzetto scelto da Kalikow per definire lo stile della sua “Momo Mirage” fu del designer GM Gene Garfinkle, il quale si ispirò alla Lancia Marica disegnata da Tom Tjaarda.

Il primo prototipo di Momo Mirage sbarcò a New York nel dicembre del 1971 e fu presentato al Salone dell’Automobile della stessa città nella primavera del ‘72, riscuotendo un enorme successo tra il pubblico e gli addetti al settore.

Nel 2010 Kalikow, divenuto ormai un raffinato collezionista d’automobili, decide di arricchire la propria collezione privata con due ulteriori modelli della Momo Mirage, da realizzare secondo le tecniche in voga negli anni ’60. Lo affianca, in questa nuova sfida, l’Ing. Paolo Garella, già Responsabile dei Progetti Speciali Pininfarina fino al 2009 ed attualmente consulente in campo automobilistico. Incaricato della supervisione del progetto Mirage, l’Ing. Garella fa conoscere al magnate americano il CEMI, Centro Europeo di Modellismo Industriale di Savigliano, una scuola specializzata nella modellazione e prototipazione in campo automobilistico.

Peter Kalikow è subito attratto dalla forte matrice tradizionale e culturale della scuola e dalla forte vocazione manuale delle sue attività: decide quindi di far rilevare attraverso uno scanner ottico la forma originale  dell’esemplare della Mirage realizzata nel ’71 e custodita nella propria collezione di New York e dà l’avvio alla costruzione del mascherone da battitura per la creazione dei nuovi esemplari.

Comunicato Stampa (MS Word)