Comunicati Stampa

Assemblea nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato. Daniele Casetta nuovo Vicepresidente del Movimento

I Giovani imprenditori al Governo: «Non solo start up, va incentivata trasmissione d’impresa. 303.000 aziende “anziane” sono pronte al “passaggio di testimone”»

Si è svolta lo scorso 21 aprile a Courmayeur, nella prestigiosa location dello SkyWay Monte Bianco, l’Assemblea nazionale dei Giovani imprenditori di Confartigianato.

“Start up … con 40 anni di esperienza.- Trasmettere l’impresa per non disperdere valore”, questo il tema sul quale le nuove leve dell’artigianato e delle piccole imprese si sono confrontate con i rappresentanti del Governo e del Parlamento, con esponenti del mondo accademico e del credito.

All’iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, con delega alla famiglia, Enrico Costa, il Vice Ministro all’Economia e Finanze Luigi Casero, gli onorevoli Raffaello Vignali (Ncd) e Mino Taricco (Pd), il Presidente di Artigiancassa Fabio Banti, il Professor Gustavo Piga, docente di economia politica all’Università Tor Vergata di Roma, la professoressa Marina Puricelli, docente della SDA Bocconi.

Durante l’Assemblea è stato eletto il nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato per i prossimi 4 anni: Marco Nardin ha passato il testimone a Damiano Pietri, 37 anni, imprenditore di Modena.

Daniele Casetta, 36 anni, di Montà, attualmente vice presidente vicario della Zona di Alba e presidente regionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Piemonte, stato nominato vice presidente nazionale.

«Non solo start up: chiediamo al Governo – commenta Casetta – di concentrare l’attenzione e gli investimenti sul passaggio generazionale nelle imprese italiane. Nelle aziende “anziane” c’è un grande valore economico e di cultura produttiva che deve essere preservato e rilanciato dai giovani, sostenendo e facilitando il passaggio di testimone a chi, erede del titolare o dipendente, vuole rilevare l’impresa con gli stessi incentivi fiscali e creditizi oggi previsti per far nascere le start up».

«I Giovani Imprenditori – aggiunge Luca Crosetto, vice presidente provinciale e già presidente provinciale e nazionale del Movimento Giovani Imprenditori – hanno acceso i riflettori sul valore economico e sociale dell’impresa artigiana, un patrimonio che deve essere preservato favorendo la successione dell’azienda non soltanto all’interno della famiglia. È quindi quanto mai necessario agevolare la trasmissione d’impresa per non disperdere la ricchezza economica e di competenze professionali consolidata nelle aziende che hanno molti anni di attività alle spalle».

 

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La nuova presidenza nazionale del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato. Da sinistra: Daniele Casetta, vice presidente; Damiano Pietri, presidente; Rocco Dabraio, vice presidente

Approfondimento – Dati provincia di Cuneo

In provincia di Cuneo, delle imprese avviate nel 2010, dopo tre anni erano rimaste “in vita” il 67,1%.

Interessante verificare la distribuzione anagrafica dei lavoratori autonomi artigiani (dati relativi al 2014):

Fino a 34 anni: 5.002 imprenditori+

  • Fascia 35 – 39 anni: 3.406
  • Fascia 40 – 59 anni: 15.269
  • Fascia 60 – 64 anni: 1.930
  • Fascia 65 anni e oltre:1.782

 

Approfondimento – Dati nazionali

Il fenomeno della trasmissione d’impresa è rilevato in un rapporto presentato dai Giovani imprenditori di Confartigianato durante l’Assemblea.

Ne emerge che per le neo imprese italiane è difficile sopravvivere ai primi anni di vita ma anche per gli imprenditori anziani è altrettanto complicato passare il testimone a chi vuole prendere in mano le redini dell’azienda.

Infatti il 42% delle imprese nate nel 2010, pari a 111.325 aziende, ha cessato l’attività a 3 anni dalla nascita. E con loro sono andati distrutti 144.301 posti di lavoro.

Nel frattempo, 303.176 piccole imprese con tanti anni di attività sono interessate dal passaggio generazionale e attendono di essere rilevate da un successore.

Dal rapporto di Confartigianato emerge, inoltre che, se le start up innovative costituite dal 2012 ad oggi sono soltanto 5.324, aumenta il tasso di cessazione a 3 anni di vita delle neo imprese. Tra il 2001 e il 2010 è cresciuto di 10 punti percentuali: dal 32% per le imprese nate nel 2001 è passato al 42% per le aziende costituite nel 2010.

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