Movimento Donne Impresa

Tempo di ripartenza per chi? Non per le donne imprenditrici

In questo periodo di ripresa, tanto si sente parlare di misure per la ripresa economica, sanitaria, ma ben poco risuona alle orecchie il problema della gestione dei figli in tempi di scuole chiuse.

Negli ultimi anni, le Partite IVA “in rosa” sono aumentate, creando una forza economica nazionale tanto quanto se ne parla in termini di PIL.
Le imprenditrici, che, in un’Italia ancora basata su stereotipi maschilisti, si stanno facendo strada nel mondo economico-sociale-imprenditoriale (con dei risultati che molte volte spaventano i “lor signori maschietti”), si ritrovano a dover affrontare una crisi, non solo economica, ma anche psicologica, la quale mette a dura prova il self-control.

E sì: laddove vi è una donna al comando, non mancano la grinta, la determinazione, l’ottimismo, la voglia di mettersi in gioco e di avviare quel problem solving, che a noi donne sembra avere per natura.
Al tempo di COVID, fa rabbrividire quanta poca attenzione ha mostrato il Governo nelle misure per una ripartenza a suon di gestione figli.
Sembrerebbe una mancanza della realtà, di concretezza da parte di una task force che, molto probabilmente, sarà formata da uomini e/o non si ha idea di cosa comporta avere dei figli a casa nel periodo delle scuole chiuse.

Il Movimento Donne Impresa da sempre porta avanti quelle battaglie legate al problema della conciliazione tra lavoro e cura della famiglia. In questo periodo si ha maggiormente evidenza della problematica stessa.
Non si parla di filosofia o di qualche slogan pubblicitario, ma di vita vera, reale.
Poco o quasi mai risuona quest’argomento nei media, o poco se ne sente, se non negli ambienti interessati direttamente dalle imprenditrici.
Mi domando se, nei “palazzi del potere” a Roma, quanti si siano posti il quesito, su come possono essere gestiti i bambini in tempi di scuole chiuse.

Mi domando se il Ministero dell’Istruzione si sia posto il problema sulla conciliazione tra lavoro e gestione figli. Con quali modalità, una mamma che lavora, riesca a trovare il tempo necessario per poter portare avanti un programma ministeriale, che, a tutti i costi deve essere portato a conclusione entro la fine dell’anno scolastico. Un problema, in parte non della scuola, ma delle mamme – che fisicamente, psicologicamente non possono sostituirsi al ruolo e alla figura della maestra, tanto più che le metodologie d’insegnamento sono variate negli anni.
Mi domando quanti siano i politici che, in questo periodo di decreti, abbiano valutato l’impatto psicologico-sociale che potrebbero avere le donne, a causa della difficoltà nella gestione del lavoro, figli e consegne scolastiche.

Siamo ad una crisi, non solo economica, sanitaria, ma anche psicologica per il mondo dell’imprenditoria femminile.
Uscire dai “palazzi del potere” e confrontarsi con la realtà imprenditoriale in rosa, sarebbe d’aiuto a stilare quei decreti che aiuterebbero ad emanare direttive più a portata dei problemi reali della famiglia.

Katia Manassero
Presidente Movimento Donne Impresa
Confartigianato Imprese Cuneo