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Riforma Codice degli Appalti – Confartigianato: “È l’occasione giusta per cambiare passo e valorizzare le piccole imprese”

«Abbiamo l’occasione per cambiare passo e valorizzare il ruolo delle piccole imprese nel mercato degli appalti pubblici, a condizione che la normativa di minuta attuazione sia coerente con i principi della legge delega che ritroviamo nel decreto legislativo approvato dal Governo».

Così Domenico Massimino, presidente territoriale di Confartigianato Cuneo, commenta l’iter di riforma del Codice degli Appalti, recentemente approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri. Ora il testo passerà al vaglio del Consiglio di Stato, della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari. L’approvazione definitiva è prevista entro il prossimo 18 aprile.

La legge segna una svolta per la gestione degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture,  recepisce le relative Direttive europee e presenta importanti novità per le imprese, recependo molte delle istanze richieste da Confartigianato negli scorsi mesi.

«Registriamo numerosi aspetti pregnanti per le aziende. – commenta Luciano Gandolfo, rappresentante provinciale degli edili di Confartigianato Cuneo e vice presidente nazionale ANAEPA (Associazione Nazionale Artigiani dell’Edilizia dei decoratori, dei Pittori e Attività Affini) – L’obbligo, da parte della stazione appaltante, del pagamento diretto dei subappaltatori alle microimprese e in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore o su richiesta del subappaltatore; la suddivisione in lotti di lavorazione o prestazionali per garantire alle micro e piccole imprese l’effettiva possibilità di partecipare agli appalti; la restituzione alle imprese della libertà di scelta del contratto da applicare; misure premiali per i concessionari che coinvolgano le Pmi negli appalti; l’applicazione dell’istituto dell’avvalimento; la possibilità di ricorso generalizzato al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; l’esclusione del ricorso al solo criterio del massimo ribasso per le gare ad alta intensità di manodopera; la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un’ottica di semplificazione».

«Particolarmente positivo – continua Massimino – il mantenimento delle certificazioni SOA a 150 mila euro. Si tratta di una buona notizia per le piccole e medie imprese artigiane, ma ciò dovrà essere supportato da una robusta riduzione delle tariffe».

«Rileviamo – conclude il presidente Massimino – che nell’ultima stesura del testo, nonostante le pressioni delle nostre Associazioni, è stato tolto il riferimento esplicito agli “appalti a Km Zero”, che nelle nostre intenzioni ha ragion d’essere per valorizzare le imprese e le produzioni del territorio. Confermiamo quindi il massimo impegno per evidenziare ai decisori politici questa e altre criticità, vigilando sull’iter del provvedimento, per non perdere questa importante occasione per rilanciare l’economia nazionale».

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