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“Proteggi il tuo cervello” – Considerazioni a margine della Settimana Mondiale

Nel mese di marzo, a livello mondiale, è stata organizzata la Settimana del cervello.  L’iniziativa è il frutto di un enorme coordinamento internazionale al quale partecipano le società neuroscientifiche di tutto il mondo e a cui, dall’edizione 2010, hanno aderito anche la Società Italiana di Neurologia e la European Academy of Neurology. La Società Italiana di Neurologia è da sempre impegnata nella battaglia contro le malattie del sistema nervoso, sostenendo la ricerca, promuovendo l’assistenza e la cura e impegnandosi nella formazione degli specialisti del cervello, i neurologi.

Alessia Di Sapio è direttore della struttura di Neurologia presso l’ospedale di Mondovì: “Il cervello è l’organo per mezzo del quale pensiamo, ricordiamo, ci muoviamo, sentiamo, vediamo, parliamo, dormiamo e organizziamo tutte le nostre numerose attività. Le malattie che lo colpiscono sono molto frequenti e causano quindi una diminuzione o una perdita delle funzioni che l’organo coordina. La ricerca in questi ultimi anni ha raggiunto importanti traguardi per curare efficacemente diversi disturbi, ma molta strada è ancora da percorrere. In alcuni casi le malattie neurologiche possono essere prevenute, correggendo ad esempio i fattori di rischio per le malattie cerebrovascolari o ampliando la riserva cognitiva nel fisiologico invecchiamento cerebrale”.

Il tema 2019 della settimana del cervello è stata “Proteggi il tuo cervello”, per sottolineare l’aspetto di prevenzione e curativo che ora è possibile mettere in atto per trattare efficacemente le malattie neurologiche, soprattutto quelle degenerative come le demenze e l’Alzheimer. Il ruolo della prevenzione è infatti fondamentale: studi recenti hanno dimostrato che stili di vita adeguati come la corretta alimentazione, e in particolare la dieta mediterranea, ricca di sostanze antiossidanti naturali, l’esercizio fisico, la pratica di hobby e i rapporti sociali agiscano da fattore protettivo non soltanto nei confronti della malattia di Alzheimer, ma più in generale delle varie forme di demenza esistenti.