Movimento Donne Impresa

“Positività”, parola d’ordine del futuro – A colloquio con Katia Manassero presidente del Movimento Donne Impresa

Nel tempo libero ama approfondire i concetti filosofico-scientifici di Albert Einstein e legge libri sulla fisica quantistica, nel lavoro si applica con massima determinazione e concretezza. Katia Manassero, 42 anni, madre di due bambini ed imprenditrice nell’azienda di famiglia, dal 2018 presiede il Movimento Donne Impresa di Confartigianato Imprese Cuneo. Affiancata dalle due vice presidenti Mirella Marenco e Tiziana Somà, e coadiuvata dalla segretaria Doriana Mandrile, ha al suo attivo numerose iniziative di approfondimento e a carattere formativo per offrire supporto all’imprenditoria “rosa”. Grintosa e volitiva, nei suoi percorsi professionali ha saputo anche andare controcorrente quando, ad esempio, da insegnante di Educazione fisica, ha scelto di rimettersi in gioco intraprendendo il lavoro autonomo nell’impresa familiare.

Il suo motto è “sognare sempre e non mollare mai”.

Presidente, il 2020 è stato sicuramente un anno più di “rinunce” che di “sogni”, come lo avete vissuto nel Movimento?

Indubbiamente stiamo vivendo un periodo molto complesso che ci ha travolti sia dal punto di vista umano che professionale. Ma proprio perché inaspettato, ha mandato a catafascio le nostre progettualità e gli appuntamenti predisposti alla fine del 2019. Dopo il primo direttivo del Movimento svoltosi in presenza il 20 febbraio, siamo precipitati nel lockdown e per due mesi abbiamo attivato solamente contatti sporadici a distanza. Dall’estate in poi, ci siamo attrezzate con le video conferenze.

In questi incontri “virtuali” quali tematiche avete affrontato?

Sono stati momenti di confronto sulle problematiche legate alla pandemia, ma anche di conforto riguardo alle tante difficoltà generate dall’isolamento.  Ognuna di noi, nell’ambito del Movimento ha potuto trovare in questo periodo vicinanza e condivisione, un sostegno e anche, al bisogno, uno sprone a guardare avanti con positività. E poi, ci sono stati gli appuntamenti formativi, uno tra tutti quello sul “veicolare positività”, in prosieguo al primo, sugli aspetti generali della comunicazione, svoltosi l’anno scorso. E’stato una sorta di proficua esortazione a guardare avanti con fiducia, mettendo in campo progettualità innovative per una ripartenza socio-economica. Avremmo voluto proseguire ancora nella formazione con un webinar sul “Pensiero quantico”, ma visto il perdurare dell’emergenza, si è deciso di rimandarlo di qualche mese.

Difficile essere positivi nel mezzo di una pandemia…

Difficile, ma non impossibile. E’proprio nei periodi critici che bisogna riattivare quei meccanismi mentali che ci fanno osservare la realtà da nuove prospettive. All’angoscia del presente possiamo opporre una visione positiva del futuro, dando voce anche ai nostri sogni. Mai abbattersi, ma contrastare le avversità mantenendo alta l’autostima. Certo, il tutto richiede energia, fatica e stress, ma sono sicura che alla fine un approccio positivo alle problematiche ci aiuti a trovare le giuste soluzioni.

In questo funesto 2020 qual è stato il prezzo che hanno pagato le donne imprenditrici?

Un prezzo molto alto, in termini di incombenze e di fatica. Al solito problema della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, per le donne con figli in età scolare, si è aggiunta la DAD (didattica a distanza) che ha caricato sulle loro spalle ulteriori ruoli educativi. Sappiamo quanto sia complicato nel nostro Paese fare impresa, ma sulle imprenditrici, indipendentemente dal loro talento e dalle loro capacità, pesa anche la gestione della famiglia e non solo. Le donne italiane sono tra le più intraprendenti d’Europa, ma il nostro Paese continua ad essere agli ultimi posti dell’Unione per occupazione femminile e per politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia.

Chiusure e riaperture, regole stringenti, dispositivi di sicurezza, in questi mesi che cosa è cambiato nel “fare impresa”?

E’ cambiato il paradigma imprenditoriale. Oggi chi fa impresa deve essere più innovativo e resiliente, usare fantasia e genio nel cercare nuove soluzioni e percorsi inediti che possano intercettare i bisogni del mercato. Non dobbiamo mai dimenticare che il mondo dell’artigianato deve la sua sopravvivenza sulla Terra proprio alla sua grande duttilità. Ora, dopo gli sconvolgimenti della pandemia, occorre rimodulare gli asset economici, cambiando sistemi e modi operativi. Consapevoli che, finita l’emergenza sanitaria, nulla sarà come prima, l’artigianato ancora una volta giocherà un ruolo strategico nel rilancio economico, ed in particolare le imprese femminili, che con la loro tenacia e il loro coraggio sapranno essere un traino efficace.

Un pensiero per il neonato 2021?

Sarà l’anno della rinascita, e noi donne dovremo essere pronte a mettere in campo la nostra proverbiale ostinazione nel perseguire obiettivi ambiziosi. Bisognerà osare di più e cogliere con coraggio le nuove sfide che si presenteranno. E’ tempo di accendere i motori e ripartire.

Come disse Einstein “Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo”.

 Buon anno a tutti!