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Novità per i centri di revisione

A seguito delle nostre precedenti comunicazioni, Vi forniamo gli ultimi aggiornamenti sull’attività sindacale svolta della categoria in materia di revisioni.

Intervento nei confronti Ministro Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli.

Poiché da parte della Direzione Generale della Motorizzazione perdura l’assenza di un confronto con la categoria e di risposte risolutive al quadro di problematiche da lungo tempo sollecitate e avendo, quindi, fatto tutti i possibili tentativi a livello ministeriale senza ottenere segnali di attenzione, si è reso necessario intervenire in sede politica per cercare di sbloccare la situazione di stallo che rischia di pregiudicare il futuro dei centri di revisione.

Con una lettera a firma del Presidente Merletti, la Confederazione si è attivata nei confronti del Ministro Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli per rappresentare lo stato di grave disagio della categoria, ormai insostenibile, e sollecitare la soluzione delle molteplici questioni aperte, non più procrastinabili.

In particolare è stato richiesto che venga riavviato il confronto con la categoria per affrontare nel merito le criticità e arrivare, con urgenza, alla positiva definizione dell’intera partita delle revisioni, attraverso misure condivise in grado di rispondere alle aspettative delle imprese associate.

Tra le priorità di intervento imprescindibili che abbiamo rimarcato, Vi evidenziamo in sintesi: la necessità di regole più efficaci e maggiori controlli, contro abusivismo e concorrenza sleale; indicazioni certe circa la tariffa e il problema della sostenibilità economica dei centri di revisione, anche alla luce del recente parere dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato; il superamento delle criticità legate al recepimento dalla Direttiva 2014/45/UE; la definizione della nuova disciplina degli ispettori dei centri di controllo, nonché del problema della capacità finanziaria, etc..

Intervento su Conferenza Stato Regioni in materia standard formativo per ispettori centri di controllo.

A seguito delle nostre sollecitazioni, è stato rinviato, per mancanza di accordo, l’esame dell’Accordo sui criteri di formazione dell’ispettore dei centri di controllo privati autorizzati all’effettuazione della revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi (ex art. 13 del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 19 maggio 2017, n. 214), posto all’ordine del giorno della Conferenza Stato Regioni del 20 dicembre 2018.

Abbiamo riproposto le nostre osservazioni sul programma di formazione degli ispettori e contiamo in una consultazione della categoria per poter illustrare nel merito le richieste, affinché possano essere tenute in considerazione nel testo dell’accordo, prima che sia sottoposto all’approvazione definitiva della Conferenza Stato Regioni.

Come è noto, ricordiamo che ANARA aveva già sollecitato la complessiva rivisitazione del programma di formazione dell’ispettore dei centri di controlli proposto dal Ministero Trasporti, poiché contiene varie criticità, e aveva inviato alla Direzione Generale Motorizzazione un documento dettagliato con osservazioni e richieste di correttivi che tiene conto delle sollecitazioni pervenute dal territorio.

Tra le priorità riportate nel documento, evidenziamo in sintesi: punto fermo di tutta l’impostazione del programma deve essere il riferimento alla Legge n. 122/1992 per l’esercizio dell’attività di revisione, a tutela delle imprese associate del settore; la formazione per rispondere ai più elevati parametri previsti dalla Direttiva 2014/45/Ue deve prevedere meccanismi graduali, compatibili con la struttura e le caratteristiche dei centri revisione, distinguendo tra chi deve intraprendere l’attività che dovrà essere sottoposto al percorso completo e chi è già attivo che dovrà seguire, invece, un percorso ridotto; l’esame per il corso di aggiornamento va eliminato, poiché la Direttiva 2014/45/UE pone l’esame in alternativa alla Formazione iniziale o all’Aggiornamento e non come componente di valutazione; occorre una drastica riduzione della durata delle 60 ore indicate dal Ministero per la formazione continua, poiché eccessiva e insostenibile per le nostre imprese, con altre necessarie modifiche all’impostazione prevista; la revisione del programma di formazione deve avvenire d’intesa con la categoria, quale interlocutore direttamente interessato; il testo finale rivisto va condiviso con la categoria stessa prima che sia posto in approvazione della Conferenza delle Regioni.