Movimento Donne Impresa

Nel lavoro sono vincenti le capacità personali, non le differenze di genere

Ha le idee chiare Daniela Minetti, attualmente presidente della zona di Saluzzo di Confartigianato Imprese Cuneo, quando sottolinea la necessità che ogni donna imprenditrice mantenga integra la sua identità femminile, qualsiasi sia la mansione a cui si dedica. Il suo motto è “Non esiste una differenza di genere nel lavoro, ogni compito deve essere svolto con massimo impegno e competenza dal lavoratore, sia che sia donna oppure uomo”.

Determinata e volitiva, sempre pronta a cogliere nuove sfide e a mettersi in gioco, Daniela Minetti gestisce attualmente due imprese familiari: una nel settore agricolo in società con un cugino, e l’altra nel settore artigianale insieme al marito Gian Luca Tolin, che produce parquet e pavimenti in legno. Associatasi alla Confartigianato nel 2012, l’anno successivo inizia a frequentare il Movimento Donne Impresa e ne apprezza fin da subito gli intrinseci valori della condivisione e dell’amicizia. S’impegna con entusiasmo in nuove progettualità e, durante la presidenza di Mirella Marenco, viene nominata vice presidente vicaria del Movimento, rafforzando in tal modo il suo legame con la realtà associativa. Dal 2017 presiede la zona saluzzese di Confartigianato.

Presidente Minetti, l’artigianato è un comparto a misura di “donna”?

Ma sicuramente, quanto lo è anche a misura di “uomo”. Credo però sia più opportuno spostare l’ottica sulla buona volontà e sulle capacità nel fare impresa, che non necessariamente devono rispondere ad un “distinguo” di genere. Le caratteristiche che fanno di un’impresa una buona attività di business sono altre: leadership, programmazione, strategie innovative, conoscenza dei mercati. Sono aspetti che funzionano in modo trasversale nel mondo economico e sui quali è necessario puntare per portare a casa dei risultati positivi.

Nel nostro Paese, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione torna a crescere e il risultato è quasi tutto determinato dalle donne. Le imprenditrici, secondo lei, sono più “coraggiose” dei colleghi maschi nel contrastare la crisi post pandemia?

Sicuramente in questo caso specifico entrano in gioco alcune caratteristiche tipicamente femminili: praticità, intelligenza emotiva, spiccata propensione al “problem solving” e attenzione ai dettagli. Nei momenti di difficoltà noi donne, abituate ad essere anche nel privato “multitasking”, riusciamo probabilmente ad avere un approccio più duttile e a gestire meglio lo stress. E poi, la determinazione che ci contraddistingue, ci rende ancora più forti e combattive quando l’obiettivo da centrare sembra irraggiungibile. Tornando ai dati recenti, vorrei sottolineare come in un frangente estremamente penalizzante per il lavoro in generale e in particolare per l’occupazione femminile, il mondo delle imprese “rosa” faccia registrare una boccata di energia vitale. Beh, direi che il nostro Paese dovrebbe fare un’attenta riflessione su questo andamento e puntare di più verso politiche di sostegno alla famiglia per agevolare il lavoro delle donne.

A proposito di sostegno alle donne imprenditrici, come valuta le iniziative del Governo attuale?

Qualcosa è stato fatto, ma non è ancora sufficiente a dare un significativo aiuto alle donne che fanno impresa. I principali problemi su cui bisognerebbe agire in modo concreto sono sempre gli stessi: la difficoltà di conciliare gli orari lavorativi con quelli della gestione della famiglia, la mancanza di politiche di sostegno efficaci per la maternità, la complessità del sistema di accesso al credito. Come Movimento Donne Impresa abbiamo avuto modo di confrontarci su questi temi molte volte portando avanti a livello di Sistema confederale battaglie importanti che spesso hanno dato ottimi risultati. E il nostro impegno continua più che mai in questo difficile frangente pandemico, affinchè si agevoli e si sostenga il ruolo del lavoro femminile. 

Secondo Lei, quali sono gli aspetti che più apprezza nel Movimento Donne Impresa?

Innanzitutto il confronto. Poter discutere con altre colleghe imprenditrici di problemi comuni, cercando soluzioni condivise, rappresenta un’importante forma di sostegno per le donne imprenditrici. Nei momenti di difficoltà, il non sentirsi sole e combattere unite, rinvigorisce l’energia vitale e dona nuove speranze. Diventa poi stimolante il progettare nuove iniziative che nascono proprio da un dialogo costante “al femminile”. E non trascurerei anche l’aspetto relazionale. Frequentando il Movimento ho conosciuto donne di particolare levatura morale e professionale, con le quali è nata una bella amicizia. A tal proposito, vorrei formulare un ringraziamento speciale a Daniela Biolatto presidente regionale del Movimento Donne Impresa, che per prima mi ha coinvolto nel sodalizio, a Mirella Marenco presidente del Movimento durante la mia vice presidenza, con la quale ho approfondito le dinamiche operative e all’attuale presidente Katia Manassero, per l’impegno che dimostra nel ricoprire il suo ruolo.

E per quanto riguarda le azioni formative? Mi sembra che il Movimento Donne punti molto anche su questo ambito.

Tra i compiti del Movimento c’è l’organizzazione di corsi formativi e d’aggiornamento orientati a far crescere le donne sia dal punto di vista aziendale che di rappresentanza sindacale. Negli ultimi anni questo aspetto è stato ulteriormente potenziato e messo in rete con iniziative di livello regionale e nazionale. Sono eventi estremamente utili, sia per le nozioni che si apprendono, sia per le docenze qualificate che stimolano un’apertura mentale più ampia. Per esperienza diretta, nel 2018 e nel 2019 ho frequentato a Milano due corsi alla Bocconi organizzati da Confartigianato Accademy, consiglio caldamente alle donne imprenditrici del nostro territorio di orientarsi sempre di più verso iniziative di formazione continua, magari avvicinandosi proprio al Movimento Donne Impresa di Confartigianato.

Presidente Minetti, come vede il suo futuro professionale e personale?

Da combattente, come sempre e in continuo divenire. Fin da ragazza mi sono sempre impegnata molto nel lavoro e per certi versi nell’azienda agricola di famiglia sono stata una pioniera dedicandomi ad un settore, quello dell’inseminazione artificiale delle vacche, dove la donna allora non aveva spazio. Ho poi “cresciuto” nuove generazioni di professioniste e anche nei lavori di gestione aziendale che svolgo oggi cerco di applicare sempre l’energia e la curiosità necessarie per essere “motore” attivo di sviluppo imprenditoriale. Energia e curiosità che trasferisco anche nel mio ruolo di presidente di Confartigianato Saluzzo, interpretando con coraggio e determinazione il compito affidatomi.