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Legge di Bilancio: l’appello di Confartigianato Cuneo alla Politica. “Maggiore considerazione per le piccole e medie imprese artigiane”

Confartigianato Cuneo ha “chiamato all’appello” i Parlamentari cuneesi per esprimere criticità e considerazioni sulla Legge di Bilancio organizzando, lo scorso 18 novembre, un incontro cui sono intervenuti, oltre ai massimi dirigenti dell’Associazione, i Senatori Giorgio Bergesio, Marco Perosino e Mino Taricco.

L’Associazione cuneese, seconda in Italia per numero di aderenti con oltre 8.600 associati, ha presentato una serie di proposte di modifica e integrazione alla Legge di Bilancio che sta iniziando il suo iter al Senato.

«Questo il pensiero di fondo: – commenta Luca Crosetto, presidente territoriale di Confartigianato – chiediamo ai decisori politici maggiore attenzione alle realtà delle micro, piccole e medie imprese italiane, che da sempre rappresentano il vero asse portante del sistema economico nazionale. Reclamiamo più rispetto per le donne e gli uomini che ogni giorno, nelle loro aziende, contribuiscono a rendere grande il nostro Paese».

Diversi i “nodi” che stanno generando forte preoccupazione negli imprenditori ripresi dall’appello che Confartigianato ha rivolto ai Parlamentari intervenuti ed esposti da Joseph Meineri, direttore generale dell’Associazione. Dalla riformulazione dell’articolo che introduce ritenute e compensazioni in appalti e sub-appalti, all’abrogazione della disciplina del reverse charge in edilizia e dello split payment. Dall’abrogazione della sanzione per la mancata accettazione di pagamenti effettuati con carte di debito o di credito, alla richiesta di una maggior “spinta” sugli investimenti.

E in particolare sulle modalità dell’assegnazione delle risorse della Manovra per gli investimenti si ha avuto modo di esprimere la contrarietà della base associativa.

«Non possiamo che dirci contrari – hanno spiegato i vicepresidente provinciali Giorgio Felici (anche presidente regionale) e Daniela Balestra – ad una Legge di Bilancio che “fatto 100” il totale delle risorse movimentate, destina il 78% per il blocco dell’aumento dell’IVA (23 miliardi) e solo un “misero” 2,2% per il sostegno agli investimenti: così si mette un “freno” alla crescita delle imprese e si danneggia la competitività del sistema economico italiano, che già è costretto a confrontarsi con un mercato globale molto aggressivo».

L’incontro con i Parlamentari è stata inoltre un’ulteriore occasione per ribadire lo sgomento delle aziende nei confronti dello “sconto in fattura” previsto dal Decreto Crescita.

Come noto, la norma, con l’obiettivo di incentivare la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e di prevenzione del rischio sismico, introduce la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per gli interventi in questione di ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante; tale contributo è poi recuperato dal fornitore come credito d’imposta da utilizzare in compensazione in 5 anni.

A “dare voce” alle imprese del settore casa (quasi 9mila imprese in provincia) sono stati Luciano Gandolfo, rappresentante provinciale e regionale e vicepresidente nazionale degli Edili; Ettore Basso, rappresentante provinciale e regionale deli Impiantisti; Francesca Nota, titolare di un’azienda di serramenti e presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Cuneo.

«Così come è formulata, – hanno commentato – la disposizione produce una importante distorsione del mercato che va ad escludere in gran parte le piccole imprese, la cui liquidità risulta insufficiente per poter praticare lo sconto. Quello che chiediamo è l’abrogazione di questa assurda norma».

Sullo “sconto in fattura”, peraltro, proprio in queste ultime ore è arrivato dall’Antitrust un atto di segnalazione formale a Parlamento, Governo e Agenzia delle Entrate sui meccanismi di cessione degli sconti fiscali relativi alla casa – segnalazione che di fatto “dà ragione” alla posizione di Confartigianato.

Le considerazioni finali dell’incontro sono state affidate a Domenico Massimino, vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese che ha ricordato come «sia fondamentale il ruolo dell’Associazione di categoria come interlocutore che si frappone tra il tessuto economico e il sistema politico. Importante il dialogo che deve essere visto in ottica proattiva e propositiva, al fine di mettere al centro l’impresa e, soprattutto, il lavoro».

Sul tema della rappresentanza e dell’impegno di Confartigianato Cuneo sul territorio è anche intervenuto Federico Borgna, presidente della Provincia di Cuneo, che ha menzionato anche i tanti altri temi sui quali l’Associazione, di concerto con Istituzioni ed Enti pubblici, si sta impegnando – primo fra tutti quello delle infrastrutture cuneesi che devono essere valorizzate per diventare fattore abilitante per il tessuto produttivo locale.

In conclusione, grande apertura e ascolto da parte dei Senatori presenti che si sono impegnati nel trasmettere e recepire in fase di emendamento le osservazioni dell’Associazione.

«Ringraziamo – conclude il presidente Crosetto – i Parlamentari intervenuti, e in generale i rappresentanti cuneesi nelle Istituzioni, per l’attenzione che da sempre riservano al nostro mondo. Auspichiamo che il nostro appello non rimanga inascoltato e ci auguriamo che si provveda il prima possibile ad effettuare quei correttivi che riteniamo indispensabili per il futuro non solo del nostro settore, ma dell’intero Sistema Paese. Vigileremo con attenzione sull’evoluzione dell’iter parlamentare per verificare che la Politica riservi la giusta e doverosa attenzione al mondo dell’artigianato e delle PMI».