Movimento Donne Impresa

LEGGE DI BILANCIO – Donne e Lavoro

Dal Governo arrivano interventi che colgono la necessità di sostenere l’imprenditoria femminile e il contributo delle donne all’economia italiana.

In particolare il  Movimento Donne valuta positivamente le misure riguardanti il Fondo per l’imprenditoria femminile e per le nuove aziende guidate da donne e gli impegni per consolidare l’attività delle imprese nei settori innovativi e per favorire gli investimenti nelle nuove professioni.

Altrettanto significativi gli interventi di detassazione per l’assunzione di donne e giovani e quelli per la cura della famiglia che dovranno essere accompagnati da misure semplici e strutturali a sostegno delle lavoratrici e in modo particolare delle madri imprenditrici per aiutarle a conciliare lavoro e famiglia. Molti provvedimenti previsti in manovra corrispondono a quanto il Movimento Donne Impresa a livello territoriale, regionale e nazionale ha ripetutamente sollecitato per sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. 

La legge di Bilancio  prevede aiuti per l’imprenditorialità femminile.

Previsti aiuti per l’imprenditorialità femminile per favorire l’avviamento di imprese femminili e finanziamenti a tasso zero e agevolato. Viene inoltre istituito presso Il Mise il “Comitato Impresa Donna” per il corretto utilizzo delle risorse.

Sgravi al 100% in caso di assunzione di donne disoccupate e senza impiego da almeno 24 mesi, nel limite di 6000 euro l’anno.

La manovra prevede un fondo per le aziende che aiutano il rientro al lavoro delle neomamme e un assegno mensile da 500 euro per le mamme single disoccupate o monoreddito con un figlio che abbia una disabilità di almeno il 60%. Le risorse sono destinate al sostegno e alla valorizzazione delle misure organizzative adottate dalle imprese per favorire il rientro al lavoro delle lavoratrici madri dopo il parto.

Oltre al rafforzamento degli sgravi contributivi, ci sono altre due misure che puntano a riequilibrare il rapporto tra uomini e donne sul mercato del lavoro.

Viene istituito il Fondo per il sostegno della parità salariale di genere destinato a interventi finalizzati al sostegno e al riconoscimento del valore sociale ed economico della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.

L’altro intervento è il rafforzamento del congedo obbligatorio di paternità, cioè dei giorni di riposo obbligatorio e retribuito spettante al padre quando nasce un figlio: salgono da 7 a 10, fino al 2019 erano appena 5. Un aumento destinato a proseguire nei prossimi anni per favorire una maggiore condivisione dei carichi familiari tra madre e padre. Per i caregiver familiari, che si dedicano all’assistenza di anziani e disabili, nel 2021 arriva un Fondo destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare con una dotazione per gli anni 2021, 2022 e 2023.

Inoltre viene istituito l’assegno unico e universale per i figli ovvero una somma unica pagata ogni mese alle famiglie a partire da luglio 2021 con lo scopo di ridurre la denatalità.

L’assegno unico prenderà il posto di otto misure a sostegno della famiglia: gli assegni per il nucleo familiare, gli assegni familiari, le detrazioni per i figli a carico, le detrazioni per la famiglie numerose, il bonus bebè, il bonus mamma, l’assegno per il terzo figlio, i prestiti agevolati garantiti per le famiglie con figli. Il bonus bebè viene rifinanziato però ancora per il 2021 per coprire i nati nei primi mesi dell’anno.

La nuova legge di Bilancio conferma la proroga per tutti il 2021 di “Opzione Donna”. Il meccanismo che permette alle donne lavoratrici di ritirarsi con un minio di 35 anni di contribuzione a 58 anni (59 le autonome).

Violenza sulle donne .

Si incrementa di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, al fine di contenere i gravi effetti economici, derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 , per quanto concerne le donne in condizione di maggiore vulnerabilità, nonché di favorire percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà.