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Le infermiere di Comunità nelle valli cuneesi incontreranno gli ultra 65enni dei comuni delle Vali Grana e Maira

Incontreranno gli ultra 65enni dei comuni delle Vali Grana e Maira

Le infermiere di Comunità nelle valli cuneesi

Le infermiere di comunità arrivano nelle valli cuneesi Grana e Maira. Lo prevede il progetto Co.N.S.E.N.So., un acronimo che sottolinea il ruolo dell’infermiere di Famiglia e di Comunità nel creare le condizioni per migliorare la qualità della vita e la salute degli anziani, consentendo loro di vivere a casa propria il più a lungo possibile, con il necessario supporto.

Il progetto è finanziato da Fondi Europei (capofila la Regione Piemonte) e riunisce 10 partner provenienti da Austria, Francia, Italia e Slovenia, nonché 7 osservatori in rappresentanza  dello Spazio Alpino.

Si tratta di un nuovo approccio con l’utente ultra 65enne: l’assistenza territoriale cambierà profondamente nei prossimi anni e il ruolo dell’infermiere diverrà ancora più centrale e permette di sperimentare la nuova assistenza di base del futuro.

Sono infatti oltre il 21% gli ultra 65enni della zona, ma la percentuale è destinata a salire e nel 2065 la popolazione di quell’età sarà circa un terzo del totale. Da un’analisi degli stili di vita e salute della popolazione con età compresa tra i 65 e i 74 anni, risulta che il 44% degli uomini e il 36% delle donne si ritengono in salute, i tre quarti di loro denunciano almeno una malattia cronica e sono consumatori di farmaci. L’esperimento avviato nei comuni delle vallate cuneesi è una presa in carico proattiva: è l’infermiere che va dall’utente per intercettare i suoi bisogni, sanitari e socio-assistenziali, attivando i servizi del territorio.

Le 4 infermiere sono state scelte anche in relazione al radicamento con il territorio (le brochure informative distribuite alla popolazione riportano anche alcune frasi in lingua occitana) e seguono una formazione specifica presso l’Università di Torino.

E’ il rapporto di fiducia quello che conta. Le infermiere organizzeranno anche incontri su temi di salute, anche questo servirà per socializzare e fare comunità: verificati gli elementi di pre-fragilità, si attivano anche le risorse dell’assistenza e del volontariato, oltre al medico di famiglia, l’anello forte dell’alleanza.