Comunicati Stampa

Le associazioni dell’autotrasporto disdettano il Protocollo d’intesa siglato col Governo

Le maggiori Associazioni di categoria dell’autotrasporto, tra cui Confartigianato Trasporti, hanno annunciato la disdetta del Protocollo d’intesa del 28 novembre 2013, che avevano firmato con il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, dopo una serrata trattativa che aveva scongiurato la paralisi del Paese.

«Abbiamo raggiunto questa pesante decisione – spiega Aldo Caranta, rappresentante provinciale degli autotrasportatori di Confartigianato Cuneo – perché stremati dalla situazione. Il Governo non solo non è riuscito ad attuare la maggior parte dei punti contenuti nel Protocollo, ma molte sono state le inadempienze rispetto agli impegni assunti con la categoria nei dieci mesi trascorsi».

La difficile situazione del comparto, collegata direttamente alla crisi generalizzata che ha colpito tutti gli altri settori economici, in provincia di Cuneo è acuita dai tanti problemi legati alle infrastrutture stradali.

«In provincia – aggiunge Caranta – la viabilità costituisce da sempre uno dei nodi di più difficile e problematica gestione. Si pensi agli intoppi causati dai lavori di raddoppio della galleria del Tenda o alle chiusure invernali del colle della Maddalena. Sono urgenti e ormai indifferibili degli interventi che, fatta prioritaria la sicurezza e la viabilità stradale, non danneggino il lavoro degli autotrasportatori e indirettamente le tante attività economiche collegate».

«A livello nazionale – conclude Domenico Massimino, presidente provinciale di Confartigianato Cuneo – le Associazioni dell’autotrasporto avvieranno da subito un percorso di consultazione con gli operatori del settore per valutare la situazione in atto e concordare le azioni più idonee a tutelarne gli interessi, non escludendo sin d’ora la proclamazione del fermo dei servizi di trasporto. Per i temi di carattere locale, consideriamo imprescindibile la sinergia tra Pubbliche amministrazioni e Associazioni per individuare e mediare soluzioni che non danneggino imprese e territorio».

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