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La vittoria della rappresentanza

Editoriale “La Voce dell’Impresa” – Dicembre 2019 / Gennaio 2020

Quando sfoglierete questo numero de “La Voce dell’Impresa” la Legge di Bilancio 2020 sarà già stata approvata.

Così come, del resto, avviene anche nelle nostre aziende in sede di budgeting, il documento con il quale il Governo comunica al Parlamento la preventivazione di spese pubbliche ed entrate previste per l’anno successivo risulta fondamentale e strategico e – ovviamente – assume una particolare rilevanza per l’intero comparto produttivo.

Tante le implicazioni collegate alle imprese, e tante le ricadute sull’artigianato e sulle PMI.

A questo proposito non posso esimermi, in queste pagine, dal trasmettervi l’orgoglio e la soddisfazione per l’abrogazione dei commi dell’articolo 10 del Decreto Crescita che prevedono lo “sconto immediato in fattura” per gli interventi relativi a ecobonus e sismabonus.

Anche se avvezzi al basso profilo tipico di noi sabaudi e cuneesi, non abbiamo esitato a definire questo stralcio una vera e propria… vittoria!

Per mesi Confartigianato – ad ogni livello – ha condotto una “battaglia” su più livelli e su più fronti per chiedere l’eliminazione di una misura che avrebbe provocato gravi effetti distorsivi della concorrenza e penalizzanti per le piccole imprese.

Ad avvalorare la nostra posizione, peraltro, nei mesi scorsi l’Autorità Antitrust si era pronunciata con ben due interventi, e recentemente la stessa Commissione Industria del Senato aveva approvato una risoluzione che impegna il Governo a individuare adeguati meccanismi di protezione per le PMI.

Secondo il nostro Ufficio Studi, con l’applicazione dello sconto in fattura, in 5 anni le piccole imprese del “sistema casa” (costruzioni, installazione impianti, serramenti) avrebbero registrato riduzioni dal 37% al 58% del fatturato sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per riqualificazione energetica.

Nelle ultime settimane il “rischio” connesso alle ricadute dello “sconto in fattura” si era tradotto in un vero e proprio grido d’allarme – e di dolore – da parte di tanti nostri Associati, che avevano scritto all’Associazione le loro preoccupazioni e avevano contattato direttamente il sottoscritto e i miei vicepresidenti Giorgio Felici e Daniela Balestra (che colgo l’occasione per ringraziare per il fondamentale supporto e l’instancabile impegno).

Tra tutti, voglio evidenziare una lettera a firma di Daniele Ruggiero, falegname di Caramagna Piemonte, attivo componente del nostro Movimento Giovani Imprenditori. E proprio perché “giovane imprenditore” ci hanno stupito le sue preoccupazioni per il futuro della sua impresa, del settore artigiano e, evidentemente, dell’intero “Sistema Italia”.

In particolare, tra i passaggi della lettera, voglio citare questa frase: “Oggi guardo mia figlia e le auguro di non fare la scelta di essere un artigiano del futuro, di non fare la stessa scelta che più di 20 anni fa feci con grande entusiasmo e passione”.
Non potevamo, come Dirigenti ma soprattutto come Imprenditori, rimanere immobili di fronte a questo appello.

Da questa lettera, raccogliendo anche altri “sfoghi” è nato un video: un messaggio e appello alla Politica e alle Istituzioni per rimarcare la centralità e le peculiarità del nostro comparto e per significare con vigore come gli artigiani non vogliano annichilirsi ma, al contrario, dicano “Sì all’Italia che crede nel futuro dell’artigianato e delle piccole e medie imprese” (approfondimento a pag. 5).

Altresì importante – e tengo particolarmente a citarlo – la reintroduzione per il 2020 dello sgravio contributivo totale per i primi tre anni di contratto per le assunzioni in apprendistato di primo livello (riguardante i minori) effettuate da imprese fino a 9 dipendenti. Un significativo segnale di attenzione del Parlamento che ha compreso quanto Confartigianato sollecita da sempre per favorire l’occupazione dei giovani: valorizzare la capacità formativa delle imprese, puntando sull’apprendistato come strumento di ingresso qualificato nel mercato del lavoro.

Una piccola goccia nel mare di tutte le azioni di pressione politica, dialoghi interlocutori, incontri con i nostri Deputati e Senatori cuneesi, …. In una parola, una nuova declinazione della nostra rappresentanza, della nostra lobby.

Ancora una volta, abbiamo messo al centro il lavoro e l’impresa. Soprattutto, abbiamo difeso con determinazione l’artigianato e le piccole imprese, vero patrimonio del nostro territorio cuneese.

In Provincia di Cuneo le “microimprese” (fino a 10 addetti) ammontano a 43.810 unità, quasi il 95% del totale delle imprese. Un comparto importante, che produce ricchezza e genera occupazione: le microimprese occupano 84.236 persone, che corrispondono al 45,6% del totale degli occupati. Se si considerano anche le piccole imprese, considerate come tali le aziende fino a 50 addetti, arriviamo a 45.944 aziende, che corrispondono a ben il 99,3% del totale delle aziende. Nella “Granda” l’artigianato oggi conta 17.489 aziende, quasi il 26% del totale delle imprese registrate. Anche questo un settore dalle grandi capacità occupazionali: gli occupati indipendenti sono 23.589, che sommati ai 18.521 dipendenti del settore, portano ai 42.110 occupati del settore.

È per loro che ci siamo impegnati, battuti e, questa volta, abbiamo vinto.
E ora? Ora già pensiamo alla prossima battaglia e alle prossime azioni a sostegno del nostro comparto e del nostro territorio, così come facciamo da 75 anni. Da sempre interpreti e custodi del Valore Artigiano.