Sostenibilità

Il futuro nelle nostre mani

Sostenibilità fa rima con Responsabilità

di Luca Crosetto, presidente territoriale Confartigianato Imprese Cuneo

 

Nell’ambito del nostro Congresso Territoriale ho fortemente voluto accostare il tema centrale dell’assise – Sostenibilità, appunto – con quello della Responsabilità.

Ritengo infatti che, per la nostra Associazione, sia stata una oculata scelta di Responsabilità quella di dedicare un momento così alto e qualificante ad un tema sempre più centrale nelle nostre vite – e quindi nelle nostre attività lavorative.

Non a caso, nello stesso titolo del Congresso – “Il futuro nelle nostre mani” – abbiamo voluto evidenziare come il futuro dipenda direttamente dalle nostre decisioni e dalle nostre azioni. Una responsabilità che, specie per noi imprenditori e artigiani, è particolarmente evidente e sulla quale dobbiamo riflettere con attenzione.

Una “tremenda responsabilità”, come l’aveva definita Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato Si’”, un’enciclica storica, la prima in 2000 anni di storia della Chiesa ad affrontare il tema dell’ambiente e della cura che dobbiamo riporre verso il nostro Pianeta – o, come lo aveva definito il Santo Padre, verso la nostra “casa comune”.

Perché, a ben pensarci, e noi artigiani da sempre “localizzati” nello stesso territorio nel quale viviamo lo sappiamo bene, non è neppure così necessario riferirsi – magari con benpensante ambientalismo – al disboscamento delle foreste amazzoniche o all’inquinamento oceanico.

Certo, anche queste sono, assieme a diverse altre, criticità fondamentali e prioritarie, sulle quali i Grandi della Terra dovranno definire un’agenda di azioni rapide, concrete e realmente impattanti.

Ma, oltre a questo, noi imprenditori artigiani, nel nostro “piccolo”, cosa possiamo fare?

Di questo abbiamo parlato, anche grazie agli interventi di autorevoli esperti in materia, nell’ambito del nostro Congresso.

Soprattutto, ne abbiamo discusso grazie ai fondamentali stimoli della Consulta dei Mestieri e quindi del mondo della Categorie.

Nella definizione programmatica del nostro mandato, assieme ai colleghi, e amici, vicepresidenti territoriali Giorgio Felici – che peraltro in Giunta ha proprio la delega alle Categorie – e a Daniela editoriale Balestra avevamo infatti identificato le Categorie come uno degli asset sui quali concentrare grande impegno.

Nell’ottica di mettere sempre più al centro il Valore Artigiano delle nostre imprese, è evidente che il ruolo delle Categorie è, è sarà sempre più in futuro, quello di punto di incontro e di ascolto, di leva propositiva e di stimolo per definire con maggior chiarezza e precisione gli obiettivi della nostra Associazione, che mira a confermarsi sempre più vicina alle imprese, pronta a rispondere alle nuove esigenze e in grado di proporre soluzioni concrete e di reale aiuto alle aziende – sia sul piano sindacale, sia nell’offerta di consulenze, servizi e agevolazioni che impattino positivamente sulla gestione aziendale. Per queste motivazioni ritengo che il nostro Congresso sia stato particolarmente qualificante e interessante.

Perché, con la solita concretezza e il consueto pragmatismo che contraddistingue la nostra Associazione e i nostri imprenditori, abbiamo affrontato la tematica della Sostenibilità – vasta, vastissima, dalle implicazioni dirette e indirette notevoli – dando la parola anche agli Artigiani, rappresentati in quella sede dai Componenti dalla Consulta dei Mestieri. Ne è scaturito un progetto, un “manifesto” (si veda il box in pagina), ma soprattutto, è nato un primo germoglio – è proprio il caso di dirlo – che spero possa portare, non solo i partecipanti ai lavori congressuali ma tutti i nostri associati, a cambiare, un po’ alla volta, mentalità.

Perché un domani si possa dire, tutti insieme: “Abbiamo cambiato il mondo… con le nostre mani”.

 

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