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Grande partecipazione per il convegno organizzato da Confartigianato Cuneo a San Giacomo di Roburent sulle imprese delle “terre alte”

È ancora possibile lavorare in montagna? A questa difficile domanda si è cercato di dare una risposta venerdì 7 febbraio, a San Giacomo di Roburent, nel corso di un convegno organizzato da Confartigianato Cuneo e dedicato alle problematiche e alle prospettive di sviluppo delle imprese stanziate nelle zone montane.

L’incontro, rientrante in una serie di convegni sviluppati in collaborazione con UNCEM Piemonte, ha visto un’ottima partecipazione di pubblico che, nonostante le condizioni atmosferiche poco favorevoli del pomeriggio, ha riempito la sala del cinema-teatro, gentilmente concesso per l’occasione dalla signora Rossella Cocorullo Magnano.

Dopo i saluti istituzionali di Bruno Vallepiano, Sindaco del Comune di Roburent e di Roberto Ganzinelli, presidente della Zona di Mondovì di Confartigianato Cuneo, si sono avvicendati al tavolo dei  relatori per un vivace dibattito: Luciano Gandolfo, presidente Consulta dei Mestieri di Confartigianato Imprese Cuneo e vice presidente nazionale ANAEPA (Associazione Nazionale Artigiani dell’Edilizia dei decoratori, dei Pittori e Attività Affini), Ettore Basso, rappresentante elettricisti della Zona di Mondovì e Paolo Manera, rappresentante operatori movimento terra della Zona di Mondovì e Marco Bussone, funzionario dell’UNCEM Piemonte.

Nel corso dei lavori si è parlato dell’attuale situazione di crisi, che ha colpito in particolare il comparto edile e i settori collegati, e che in modo pesante si sta facendo sentire sulle zone montane; si sono approfonditi aspetti relativi ad alcuni programmi di riqualificazione delle borgate alpine; si sono affrontate tematiche legate al “divario digitale” (il cosiddetto “digital divide”) per quello che riguarda l’uso di internet e della banda larga; si sono illustrati progetti per lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile e per l’estrazione del legno delle foreste locali.

«In montagna non è facile fare impresa. – commenta Roberto Ganzinelli – Svantaggi naturali e orografici si sommano a svantaggi “normativi” e talvolta anche fiscali. Nonostante ostacoli naturali, gap infrastrutturali e problemi normativi, tuttavia, nei comuni montani del nostro Paese sono attive 2.050.556 imprese, pari al 33,8% del totale delle aziende italiane. Ecco dunque perché a nostro avviso, riprendendo il titolo del convegno, oggi è ancora possibile lavorare in montagna, ma determinante deve essere anche l’attenzione della Politica».

Dello stesso avviso il presidente provinciale di Confartigianato Cuneo, Domenico Massimino, il quale nelle conclusioni ai lavori ha affermato che «grande sarà, come lo è stato in passato, l’impegno della Confartigianato per le aziende stanziate sui territori delle “terre alte”. Del resto il nostro territorio, nel quale quasi il 60% dei comuni sono montani, deve trovare nella montagna una risorsa e un’opportunità per permettere alla nostra economia di tornare a crescere. Più in generale, la nostra politica deve trovare maggiore attenzione per le nostre PMI, da sempre il vero “motore” del Paese. Ecco perché aderiamo con convinzione alla giornata di mobilitazione indetta da Rete Imprese Italia per il prossimo 18 febbraio a Roma, sotto lo slogan “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro».

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