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Emicrania: il mal di testa più diffuso

Emicrania: il mal di testa più diffuso

Dal 1991 presso l’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, è attivo un ambulatorio dedicato alle cefalee, di cui è responsabile il neurologo Piero Meineri: “Ogni anno visitiamo oltre 500 nuovi pazienti. La patologia è in aumento, ma probabilmente è cambiata la sensibilità nei confronti del problema”.

La più comune cefalea è l’emicrania: colpisce 15 persone su 100, con rapporto uomo/donna 1 a 2, interessa prevalentemente il sesso femminile in età fertile, scompare durante la gravidanza e in genere con la menopausa: è quindi correlata a fattori ormonali. Altre cefalee sono generalmente meno invalidanti, di tipo muscolotensivo, dovute prevalentemente all’ansia e quindi trattabili in modo soddisfacente con ansiolitici. La cefalea a grappolo colpisce 1 persona su 1.000, prevalentemente il maschio. Si manifesta con crisi di durata variabile dai 15 ai 90 minuti. In gergo è detta “orologica” poiché, curiosamente, compare in genere sempre alla stessa ora: dopo pranzo, dopo cena e dall’1 alle 3 di notte.

L’emicrania è una tempesta chimica del cervello: gli attacchi durano dalle 4 ore ai 3 giorni, con dolore variabile da medio a intenso, che si accompagna a intolleranza ambientale, soprattutto a luce e rumore. Si associa a nausea e vomito e peggiora con lo sforzo fisico. Il dolore non è ben localizzato e interessa le aree temporali, frontali o posteriori. L’emicrania ha base ereditaria e ci sono fattori scatenanti: stanchezza, stress, cibi come il cioccolato e i formaggi (soprattutto i più stagionati) e l’alterazione del ritmo di vita. È la ragione per cui molti soggetti la accusano nei fine settimana, quando sono liberi dalla routine che condiziona i giorni feriali.

Se si riscontrano correlazioni con i fattori scatenanti, è opportuno ridurli, controllando l’alimentazione e la regolarità nello stile di vita. Farmacologicamente si ottengono risultati con l’utilizzo di principi generici come: antidolorifici, aspirina, ketoprofene e ibuprofene o ergotaminici, noti fin dagli anni ’50 per la cura dell’emicrania. Negli ultimi anni sono sopraggiunti i triptani, molecole specifiche per questa patologia, più efficaci e con ridotti effetti collaterali.  In realtà efficacia e risultati sono estremamente personali e imprevedibili.