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Confartigianato lancia l’allarme: “Piccole imprese a rischio credit crunch. Serve terapia d’urto su credito e ritardi di pagamento PA”

Ieri a Roma l’incontro con il ministro Passera. 

Il commento del cuneese Luca Crosetto componente della Giunta nazionale

Misure immediate per ridare “ossigeno” alle piccole imprese e scongiurare il credit crunch.

In un pacchetto di proposte presentate ieri al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, la Giunta Esecutiva di Confartigianato ha riassunto la “terapia” d’urto per consentire agli imprenditori di fronteggiare l’emergenza crisi e rilanciare la crescita e la competitività del Paese.

Tra le priorità indicate al rappresentante del Governo, sono stati sottolineati l’urgenza di interventi per i ritardati pagamenti e per migliorare l’accesso al credito, la necessità di far ripartire il settore edile anche attraverso una revisione dei patti di stabilità, il bisogno di riformulare i tempi di applicazione del Sistri e di accelerare i decreti attuativi per lo Statuto delle imprese.

«Le piccole imprese – spiega Luca Crosetto, componente della Giunta nazionale di Confartigianato – sono allo stremo, soffocate da forti restrizioni creditizie che assomigliano per alcuni versi a quelle del 2009. A novembre 2011, i finanziamenti ai piccoli imprenditori sono aumentati appena dello 0,4%, quindi sono vicini alla “crescita zero”. I tassi medi d’interesse hanno raggiunto il 4,18%, il valore più alto tra quelli dell’area Euro. Nel frattempo i ritardi di pagamento della PA costano alle nostre imprese 3,7 miliardi di oneri finanziari. È ora di fare davvero qualcosa per le piccole imprese, che rappresentano il 99,4% del totale delle aziende italiane e danno lavoro al 74,8% del totale degli addetti delle imprese italiane, e che finora hanno sfidato la crisi senza alcun “paracadute”».

Per recuperare i 70 miliardi di debiti pregressi accumulati dalla Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese, Confartigianato ha proposto di introdurre la compensazione tra i crediti commerciali verso la PA e i debiti tributari. Per il futuro, inoltre, è stato caldeggiato il rapido recepimento della direttiva europea sui termini di pagamento e l’introduzione del sistema dell’Iva per cassa, cioè prevedere il versamento dell’Iva al momento dell’effettivo pagamento della fattura da parte del debitore. Per migliorare l’accesso al credito, poi è stato chiesto che vengano potenziati strumenti già esistenti, come i Consorzi di garanzia fidi, e il rafforzamento del Fondo Centrale di Garanzia.

«Sono misure urgenti ed essenziali – aggiunge Crosetto – per far ripartire l’economia e creare condizioni di contesto favorevoli all’attività d’impresa . In particolare, abbiamo richiesto un piano di recupero e manutenzione del patrimonio territoriale e immobiliare per sostenere la ripresa del ciclo edilizio, andando anche a rivedere il sistema dei Patti di stabilità per i comuni. Un rilancio del “piano casa”, insomma, che si caratterizzi come scelta strategica nazionale. Non meno importante la riforma degli incentivi alle imprese, all’insegna della semplicità di norme e procedure per un facile accesso alle piccole imprese. La spinta alla green economy è un altro fronte sul quale si è insistito, per promuovere interventi a favore dell’economia sostenibile».

Sempre in tema di energia, è stata sottolineata la necessità di ridurre i costi della bolletta delle piccole imprese, superiori del 30% rispetto alla media europea, attraverso la revisione del prelievo fiscale sull’energia, il trasferimento dell’onere degli incentivi alle rinnovabili alla fiscalità generale, l’effettiva separazione, nel settore gas, tra le attività di rete, stoccaggio e rigassificazione.

Sostegno all’internazionalizzazione, all’innovazione e ricerca, alla cooperazione in reti sono gli altri fronti sui quali Confartigianato ha sollecitato al Ministro Passera un impegno mirato sulle esigenze delle micro e piccole imprese. Altrettanto fondamentale, infine, la tutela del made in Italy con provvedimenti che garantiscano la riconoscibilità dei prodotti fatti in Italia attraverso l’etichettatura di origine volontaria e di tracciabilità delle lavorazioni.

In conclusione, si è aggiunta la richiesta di attuazione dello Statuto delle imprese e il superamento del Sistri, il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi, uno strumento rivelatosi inutilmente complesso e costoso per le imprese e che andrebbe ripensato completamente ispirandosi al modello tedesco, più snello ed efficiente.

«Anche in un momento di grave difficoltà – sottolinea Domenico Massimino, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo – Confartigianato ha dimostrato di mantenere una posizione di forte responsabilità, come già è avvenuto in caso di problematiche legate alle singole categorie, diventando un interlocutore propositivo del Governo nell’interesse delle imprese e del loro sviluppo. Auspichiamo che le richieste avanzate ieri da Confartigianato al ministro Passera possano rapidamente tradursi in atti governativi efficaci per una concreta ripresa economica».


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