Il futuro nelle nostre mani: tra sostenibilità e ripartenza

Confartigianato Imprese Cuneo ha presentato il suo Bilancio Sociale ragionando su sostenibilità e ripartenza

I cambiamenti legati alla pandemia in ambito socio economico, le difficoltà oggettive di dare risposte ad un’emergenza dalla doppia faccia, sanitaria e produttiva, l’utilizzo del Mes e l’accesso al Recovery Fund per dare futuro al Paese. Queste le principali tematiche che hanno fatto da contorno all’evento di presentazione del Bilancio Sociale 2019 di Confartigianato Imprese Cuneo. Un appuntamento fortemente voluto da Confartigianato Cuneo in questo periodo delicato per sottolineare la volontà di guardare avanti con positività, insieme al tessuto imprenditoriale cuneese, illustrando numeri, attività e peculiarità del settore.

L’incontro svoltosi in streaming sulla piattaforma del quotidiano La Stampa, ha ospitato tra i relatori Enrico Letta, già presidente del Consiglio e attualmente direttore della Scuola di Affari internazionali dell’Istituto di Studi Politici di Parigi; Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo e vice presidente di SME United; Domenico Massimino, vicepresidente nazionale di Confartigianato Imprese; Cesare Fumagalli, direttore generale di Confartigianato nazionale; Joseph Meineri, direttore generale di Confartigianato Imprese Cuneo; Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC e Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo.

«Il Bilancio Sociale significa per Confartigianato Cuneo un modo per guardarsi “dentro” – ha dichiarato il presidente Crosetto – ed offre quindi uno spaccato più che mai esauriente di quello che rappresenta per i suoi Associati, per il territorio e per il benessere collettivo. Si tratta di un documento prezioso, attraverso il quale viene narrato un nuovo capitolo della storia imprenditoriale della nostra provincia di Cuneo, evidenziando l’importanza che riveste nell’ambito produttivo quel “valore artigiano” da sempre promosso e sostenuto dalla nostra Associazione».

Dopo l’introduzione, il direttore Meineri ha illustrato il Bilancio Sociale 2019 di Confartigianato Imprese Cuneo, evidenziando i punti di forza dell’Associazione che la collocano al secondo posto a livello nazionale.

«La presentazione del Bilancio Sociale – ha spiegato è un momento di grande trasparenza dell’operato della nostra Associazione, la quale attraverso informazioni e dati illustra il suo percorso di un anno di attività. Nel 2019 tre sono stati gli asset su cui abbiamo concentrato il nostro impegno: innovazione, sostenibilità ed eccellenza. Per ognuno abbiamo fornito alle imprese risposte concrete, dal nuovo portale impresadigitale.eu per la fatturazione elettronica, ai processi di mantenimento e gestione sostenibili, fino al viaggio nelle peculiarità gastronomiche con il progetto “creatori d’eccellenza”. Al centro di ogni nostro lavoro c’è sempre stato il “valore artigiano”, quel fattore distintivo che rende i prodotti delle nostre aziende unici ed irripetibili».

A seguire, si è tenuta una tavola rotonda sul tema “Il futuro nelle nostre mani, tra sostenibilità e ripartenza” moderata da Paolo Griseri, vicedirettore del quotidiano La Stampa. Il dibattito è partito dal senso generale di incertezza nel quale l’umanità si sta muovendo di fronte alla grave emergenza sanitaria e dai nuovi modi di interpretare la quotidianità che potrebbero trasformarsi in opportunità per una ripartenza futura.

«Indubbiamente stiamo vivendo un periodo di sospensione – ha commentato Letta – che però non deve trasformarsi in inerzia. Dobbiamo usare questo tempo per prepararci alla ripartenza che avverrà presumibilmente con l’arrivo del vaccino anti Covid e sarà rapida. Il nostro Paese a livello internazionale ha oggi un’opportunità “unica” ed “irripetibile”, che arriva dopo lunghi anni di crisi e contenimento delle spese a causa del suo pesante debito pubblico. In questi ultimi decenni non ha potuto fare grossi investimenti strutturali e di ammodernamento delle sue strutture principali a causa dei vari vincoli di stabilità. Ora, con la situazione di emergenza tutto questo è cambiato e quindi, se si metteranno in campo delle buone progettualità, con i fondi europei, penso ad esempio al Mes rivisto nelle sue finalità, si potrà dare impulso ad opere moderne ed innovative, ricalibrando così il ruolo del nostro Paese nell’ambito Ue».

Letta si è poi anche espresso riguardo alle recenti elezioni negli Stati Uniti. «La nomina a presidente di Joe Biden per l’Italia e l’Europa non può che essere una buona notizia. Trump ha sempre avuto nei confronti del vecchio continente, ed in particolare del nostro Paese, un atteggiamento di sfida. Dunque non c’è mai stato quel feeling necessario a fare scelte condivise. Ora con Biden questo percorso sarà più facile e sono certo che anche con i paesi asiatici, tipo la Cina, si potranno aprire dialoghi costruttivi di più ampia collaborazione».

E su come potranno gli imprenditori artigiani cogliere le opportunità di questa fase di transizione verso nuove modalità operative e di mercato, è intervenuto il segretario generale di Confartigianato nazionale Fumagalli.

«In questo periodo i gravi problemi generati dalla pandemia – ha sottolineato – cercano soluzioni a tempi brevi, ma per dare sostegno alle imprese bisogna superare il carpe diem e guardare al domani. Pur avvertendo la straordinarietà dell’oggi, dobbiamo impegnarci a valorizzare i punti di forza del Sistema italiano rimuovendone le criticità. Non dimentichiamo che l’impresa diffusa sul territorio è una grande forza del nostro Paese e proprio in questo periodo sta dando una grande prova di resilienza. D’altra parte, la sostenibilità sociale e ambientale scaturisce proprio dall’essere parte attiva del territorio su cui si opera e le PMI ne sono una ottima dimostrazione. Ben vengano quindi le nuove misure del Governo per il rilancio del settore Costruzioni: bonus facciate, Ecobonus e Sismabonus rappresentano nuovi sistemi per dare sviluppo contestuale al territorio e alle imprese artigiane. Il tutto con l’obiettivo di ottenere un buon livello di benessere collettivo».

Agganciandosi al tema dello sviluppo del settore edile ed immobiliare, ha preso la parola il vicepresidente nazionale di Confartigianato Massimino.

«Abbiamo apprezzato le recenti misure messe in campo dal Governo – ha sottolineato – che vanno ad attutire le difficoltà delle nostre imprese a causa della recrudescenza della pandemia. Tuttavia, riteniamo necessario che ci sia un impegno maggiore nella programmazione del futuro. I provvedimenti coraggiosi dell’Ecobonus 110% , sicuramente utili a far ripartire il Paese, soffrono di limiti temporali che dovrebbero essere superati, tenendo conto del fatto che la nuova emergenza contagi sta rallentando i lavori e che i fabbricati possono accedere al provvedimento solo se perfettamente in regola con le misure catastali dei comuni. Questo richiede tempi lunghi di accertamento ponendo un freno agli interventi. Sarebbe necessaria quindi una proroga almeno fino al 2023/2024. Naturalmente, a sostenere questa importante misura c’è poi il sistema bancario e finanziario che oggi svolge un ruolo strategico nella cessione del credito e con il quale è importante collaborare».

Ad interpretare la voce autorevole del mondo bancario che opera sul nostro territorio e l’attenzione che questo pone nei confronti della sostenibilità, il direttore interregionale di Intesa Sanpaolo Testa

«Il Gruppo Intesa Sanpaolo si è reso disponibile a finanziare con 50 miliardi di euro di nuovi crediti la realizzazione del green deal europeo nel nostro Paese. Fin dal 2015 ha aderito alla Ellen MacArthur Foundation, principale organizzazione che promuove il modello circolare e ha istituito un plafond dedicato alla circular economy di 5 miliardi di euro, allargato ora a 6 per poter includere la rete di UBI Banca. Le linee di credito supportano la transizione green delle aziende in modo più ampio, non solamente progetti di circular economy. In Piemonte ad oggi ne hanno beneficiato 15 progetti per un ammontare di oltre 15 milioni di euro. Proprio nel Cuneese abbiamo lavorato con imprese all’avanguardia, già pienamente coinvolte in questo fondamentale processo di cambiamento. Per accompagnare le PMI nell’acquisire maggiore consapevolezza e investire in progetti di sostenibilità, Intesa Sanpaolo ha inoltre creato un Circular Economy Lab, che agevola l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni circolari. Va in una direzione analoga la grande opportunità offerta dall’Ecobonus per rinnovare in chiave sostenibile il nostro patrimonio edilizio a beneficio del risparmio energetico e dell’eredità che lasceremo alle generazioni future. La Banca continuerà a garantire piena operatività e supporto creditizio nonostante il peggioramento delle condizioni legate all’emergenza sanitaria, permettendo tra l’altro di richiedere i finanziamenti a distanza, senza doversi recare in filiale. Finanziamenti che da inizio anno, misure Covid comprese, hanno toccato la cifra di 2 miliardi di euro per il Piemonte, 300 milioni per il Cuneese, e certamente riusciremo a fare ancora di più unendo le forze con la rete UBI».

Sul tema del benessere diffuso come percorso di sviluppo di una territorialità collaborativa e proiettata al futuro si è espresso il presidente di Fondazione CRC Genta.

«Le Fondazioni bancarie pur non erogando direttamente risorse alle imprese, possono tuttavia creare le condizioni per far sì che esse crescano insieme al territorio. Uno degli obiettivi che si prefigge la nostra Fondazione è quella di creare i presupposti per un benessere diffuso che possa contribuire a migliorare la qualità di vita dell’intera comunità. Lavoriamo però affinché il nostro sostegno non diventi semplicemente una “mano di bianco” per apparire migliori, ma generi interventi strutturali che guardino al lungo periodo. Inoltre, proprio per affiancare lo sviluppo imprenditoriale che passa attraverso competenze di livello, abbiamo puntato molto sulla formazione a tutti i livelli, partendo dalla “città dei talenti” che permette di individuare e sviluppare la creatività dei bambini dai 7 ai 13 anni per evitare la dispersione scolastica fino alla formazione universitaria. Ci siamo impegnati nella riapertura del Politecnico a Mondovì e collaboriamo con l’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo. La provincia di Cuneo deve essere un territorio coeso, in grado di affrontare con maggiore forza anche le eventuali criticità. Prendiamo ad esempio la recente alluvione. In quel caso erano urgenti risorse immediatamente utilizzabili e su questo fronte siamo intervenuti. Ci vogliono poi progettualità efficaci per ottenere i finanziamenti europei. Anche in questo caso ci siamo proposti come partner di coprogettazione con tutti gli altri attori territoriali. È importante che nel momento in cui ci sarà lo “start” del rilancio la nostra provincia non si faccia trovare impreparata».

A chiudere la tavola rotonda le considerazioni del presidente Crosetto.

«In questo periodo abbiamo più che mai bisogno di fiducia e di guardare non soltanto al domani, ma al dopo domani con nuove progettualità. I tanti spunti emersi da questo incontro sono indubbiamente forieri di pensieri nuovi e costruttivi. La nostra Associazione ritiene fondamentale la coesione sul territorio e da sempre si impegna perché si possa lavorare “insieme” e “facendo rete”. In questi anni con le nostre iniziative abbiamo dimostrato di essere attivi, attenti alle esigenze del mondo produttivo che ci onoriamo di rappresentare, e pronti a cogliere tutte le opportunità che si profilano all’orizzonte per dare impulso alla crescita imprenditoriale, sociale e sostenibile del territorio cuneese. La sostenibilità è intrinsecamente resilienza, competitività e riduzione del rischio, un asset essenziale per uscire dalla crisi economica scatenata dalla pandemia. E a proposito di innovazione e sistemi digitali, sui quali abbiamo puntato, ad esempio con l’app “Scelgo Artigiano” per dare alle nostre imprese un’ulteriore apertura di mercato on line, permettetemi di fare un appunto riguardo ai grandi colossi del web. Oggi subiamo la concorrenza di realtà commerciali che operano su Internet senza pagare un euro di tasse nel nostro Paese. Gli sforzi delle nostre imprese per sopravvivere in questo momento sono pesanti, crediamo sarebbe doveroso che il Governo regolamentasse meglio questo tipo di concorrenza».

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