Comunicati Stampa

Confartigianato denuncia l’ennesimo balzello sulle imprese: il canone RAI si paga per il possesso di computer aziendali

«Altra tegola, illogica, che cade sulla testa delle imprese».

Questo il commento del presidente di Confartigianato Cuneo Domenico Massimino nel merito delle comunicazioni che stanno pervenendo in questi giorni alle imprese per la riscossione dell’abbonamento speciale RAI.

«Sia chiaro – precisa Massimino – il canone RAI è un tributo dovuto, ma quando l’onere si fa gravare anche sui computer aziendali credo si sia persa la percezione della realtà. Nelle aziende i personal computer costituiscono strumenti di lavoro, e non di svago, ed in tal senso è ovvio che non siano utilizzati, né lo possano essere, per scopi diversi, ivi compreso quello della fruizione di trasmissioni radiotelevisive» .

«Certo è – chiosa Luca Crosetto, componente della Giunta Nazionale di Confartigianato – che l’assoggettamento all’abbonamento speciale in funzione del possesso di PC o altri dispositivi digitali, costituisce strumento per fare cassa, ma altrettanto palese, in termini di buonsenso, rimane il fatto che l’estensione ai contesti aziendali risulta impropria e penalizzante in termini economici vista la situazione di crisi che le imprese stanno vivendo. Per tale ragione Confartigianato ha richiesto un urgente intervento chiarificatore del legislatore in forza del quale le imprese siano esonerate dal pagamento».

«Si stanno inoltre coinvolgendo i parlamenti piemontesi – sottolinea Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte – affinché si facciano portavoce a livello governativo dell’iniquità della richiesta di abbonamento, in funzione del reale e proprio utilizzo dei dispositivi aziendali».

 Comunicato Stampa (MS Word)