Comunicati Stampa

Confartigianato Cuneo: “Con il nuovo contratto regionale dell’edilizia, il settore cambia il passo e punta al rilancio”

Ha il marchio della terra piemontese, il primo contratto collettivo regionale in Italia per il settore dell’edilizia. La sua firma, avvenuta ieri a Torino, è il risultato di una significativa partnership tra le maggiori forze sindacali: Confartigianato, Cna, Casartigiani del Piemonte e Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil del Piemonte.

Il nuovo accordo, che va a sostituire i precedenti contratti territoriali, giunge a coronamento di un percorso di relazioni sindacali in cui è stato perennemente al centro dell’attenzione l’obiettivo di snellire e agevolare i rapporti tra impresa e lavoratore, a qualsiasi provincia appartengano. In tal modo, finalmente, vengono gettate le basi per una gestione omogenea sul territorio piemontese degli aspetti economici e normativi relativi al rapporto di lavoro dipendente.

«È un risultato di grande importanza per il nostro comparto – sottolinea Luciano Gandolfo, presidente provinciale e regionale degli edili di Confartigianato e vice presidente vicario di ANAEPA (Associazione Nazionale Artigiani dell’Edilizia dei decoratori, dei Pittori e Attività Affini) con delega specifica al contratto e alla materia sindacale – soprattutto alla luce di una crisi prolungata che ha colpito in modo più profondo di altri il settore edile. Uniformare a livello piemontese il costo del lavoro significa ampliare le opportunità professionali delle imprese e contenere i livelli di concorrenza sui territori provinciali. Oggi raccogliamo il frutto di un lungo percorso fatto di confronti e trattative, iniziato nel 2012 con il lavoro sul contratto nazionale, nel quale peraltro era già stato inserito che il contratto di secondo livello avrebbe dovuto essere di respiro regionale».

In Piemonte i dati aggiornati al 2015 indicano l’edilizia come un comparto ancora in difficoltà. Dal 2009 al 2015 si sono erse oltre 8.000 imprese, pari al 13,3%, mentre il valore aggiunto, che nel 2008 era di 7 miliardi di euro, è sceso a 5,7 miliardi nel 2014 8-18,2%). In provincia di Cuneo, pur con dati in tendenza negativa, “resistono” 7.985 imprese artigiane operanti nelle costruzioni e mantengono il secondo posto a livello regionale, dopo la provincia di Torino.

L’adozione del nuovo accordo potrà anche facilitare il rilancio di politiche pubbliche per il settore specie dopo la recente costituzione in Regione Piemonte della Consulta della filiera delle costruzioni. Certezza e uniformità economica e normativa, possibilità di concordare strategie riguardanti sia il sistema della bilateralità nonché quello della formazione, potranno quindi costituire un’inversione di tendenza per il settore gravemente falcidiato dalla crisi.

«Con questo contratto– aggiunge Gandolfo –  abbiamo segnato una tappa fondamentale di una importante strategia, volta allo snellimento dei rapporti tra imprese, sindacati e territorio. Il prossimo passo, che ci auguriamo possa essere fatto a tempi brevi, dovrebbe andare verso la creazione di nuovi enti bilaterali a livello regionale che possano interpretare al meglio le esigenze delle imprese edili  e dei loro  lavoratori».

Scarica il Comunicato Stampa (MS Word)
edil