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Confartigianato Cuneo chiede ai sindaci della Granda la riduzione dell’IMU e il mantenimento dell’attuale addizionale comunale IRPEF

Confartigianato Imprese Cuneo ha rivolto, tramite lettera, un appello ai 250 sindaci della Granda affinché provvedano a mitigare l’impatto dell’IMU sul comparto artigiano.

Nel testo si va ad evidenziare la critica situazione che verrà a determinarsi per le imprese, a seguito del passaggio dall’ICI all’IMU, con riferimento agli immobili strumentali posseduti.

Una analisi condotta dal Centro Studi dell’Associazione ha sottolineato come il passaggio dalla attuale aliquota ICI, pari in media al 6,49 per mille alla nuova IMU, con aliquota base del 7,6 per mille porterebbe ad un incremento di prelievo sulle imprese di circa 812 milioni di euro a livello nazionale, che salirebbero a 3 miliardi nel caso le Amministrazioni Comunali si avvalessero della facoltà di incrementare l’aliquota base portando al 10,6 per mille.

Lo studio ha inoltre rilevato l’impatto a livello provinciale, e per la Provincia di Cuneo l’applicazione dell’aliquota base comporterebbe un incremento di prelievo del 20% circa che, sommato alla rivalutazione del 60% delle rendite catastali porterebbe ad un maggior onere del 55% ed addirittura dell’80% nel caso le Amministrazioni Comunali si avvalessero della facoltà di aumentare del 3 per mille l’aliquota base.

«L’attuale situazione di crisi e le conseguenze che ne discendono (stretta creditizia, ritardi nei pagamenti, calo delle commesse, ecc…) – commenta Domenico Massimino presidente provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo – dovrebbe indurre gli amministratori a comportamenti virtuosi per non gravare ulteriormente sul sistema imprese, già profondamente provato. Per tal motivo, riteniamo essenziale che non soltanto non si provveda all’aumento dell’aliquota base dell’IMU ma, se possibile, alla sua diminuzione, così come non si provveda all’aumento dell’addizionale comunale IRPEF che andrebbe a sommarsi all’aumento già operato a livello regionale (+0,3%). Pur disposti a condividere con le altre realtà economiche l’impegno e i sacrifici necessari a risollevare le sorti del nostro Paese, non possiamo dimenticare che la tenuta del tessuto imprenditoriale costituisce, più che mai oggi, una garanzia per il nostro territorio e, dunque, deve essere preservata da ulteriori appesantimenti fiscali che rischiano di comprometterne definitivamente la vitalità».

Comunicato Stampa (MS Word)