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Confartigianato. Al via corsi per posatori serramenti

Riflessioni a cura di Samuele Broglio, Presidente Regionale della federazione Legno di Confartigianato Imprese Piemonte.

Da qualche mese Confartigianato ha avviato in proprio corsi che conducono i partecipanti all’esame di posatore di serramenti secondo la norma UNI 11673-2.

Sulla scia di tanti operatori che sono intervenuti nei giorni scorsi su corsi ed esami per posatori, qui Samuele Broglio (Presidente Regionale della federazione Legno di Confartigianato Imprese Piemonte, nonché normatore europeo e italiano) illustra l’approccio di Confartigianato ed espone il proprio punto di vista di dirigente di associazione e formatore.


I corsi di Confartigianato “Posa in opera di serramenti”

Confartigianato è la più grande associazione nazionale di piccole imprese e probabilmente anche la più grande associazione europea di questo settore ad associazione libera. Inoltre, essendo un soggetto che ha e deve avere come unico scopo la tutela dei suoi associati, prima di partire si voleva avere ben chiara l’impostazione da dare al percorso formativo, anche e soprattutto valutando i potenziali riflessi sulla probabile evoluzione legislativa futura.

Voglia di imparare con entusiasmo

Dal punto di vista operativo, essendo chi scrive il formatore principale in questi corsi, posso dire che ho riscontrato nei partecipanti una notevole voglia di imparare cose nuove e di ampliare la propria conoscenza. Per quanto ad oggi l’allievo tipo che ha partecipato ai corsi sia un operatore già esperto ed in grado nella quotidianità di gestire le normali situazioni di posa (altrimenti di cosa avrebbero campato fino ad oggi?) ho notato, come piacevole tratto comune nella quasi totalità dei soggetti, una notevole apertura mentale priva di ogni remora e di ogni “arroccamento” su posizioni preconcette ed una gran voglia in imparare cose nuove.

Non posso fare altro, come dirigente sindacale di associazione, che essere compiaciuto nel riscontrare con quanto entusiasmo e con quanta partecipazione (e quante domande!) persone che avrebbero tutti i diritti di ritenersi già competenti si siano addentrate in aspetti a forte connotazione teorica. Vedi l’approccio “per piani funzionali” e “per sollecitazioni” proposto dalla normativa nazionale. E con quanta attenzione essi abbiano affrontato argomenti tutto sommato nuovi per molti di loro come i ponti termici ed acustici, le isoterme, le condense con relativa interpretazione dei diagrammi psicrometrici! e con quanta attenzione abbiano considerato l’approccio tutto sommato formal-burocratico della gestione cantiere proposto dalla UNI 10818!

Ciò può solo far piacere ad un dirigente artigiano, in quanto dimostra come oggi gli artigiani abbiano compreso come il “saper fare” da sempre proprio del nostro mondo non possa più andare discosto da un “saper capire”, “saper concettualizzare” e “saper spiegare” che richiedono non più solo le vecchie basi pratiche apprese in una vita di lavoro e tramandate da operatore esperto ad apprendista, ma anche una nuova formazione tecnico-teorica che non può essere appresa in altro modo che tramite lo studio della specifica normazione.

Il perché dell’approccio Confartigianato

Come Confartigianato abbiamo abbracciato l’approccio più rigorosamente aderente alla totalità del quadro normativo fissato dalla “serie UNI 11673”, ossia:

  • Formazione eseguita direttamente tramite le strutture formative dell’associazione, in conformità alla UNI 11673-3, capitolo 6. Ricordo che la rispondenza a questa parte della normazione nazionale è possibile solo a soggetti che abbiano al loro interno o collaborino con associazioni/federazioni nazionali del settore serramenti rappresentative a livello nazionale (ossia, secondo norma, associazioni che rappresentino il settore serramenti in maniera significativa rispetto alla totalità del mercato in termini di presenza sul territorio, numero di iscritti, incidenza sul fatturato nazionale dello specifico prodotto e riconosciute a livello ministeriale);
  • Formazione tramite personale direttamente legato all’Associazione (per gli argomenti previsti), così come stabilito dalla norma UNI 11673-3, Prospetto 3;
  • Programma formativo in grado di permettere il raggiungimento del livello EQF4 ai sensi del capitolo 5 della UNI 11673-3;
  • Esame tramite Ente di certificazione delle persone operante in conformità alla norma UNI CEI ISO/IEC 17024.

Un programma in attesa del DPR

Tale rigore è motivato dal fatto che ad oggi non ci è dato sapere quali potranno essere i requisiti previsti, in termini di livelli di qualificazione e/o di requisiti sia dei soggetti formatori che dei soggetti esaminatori, per la qualificazione degli installatori di serramenti riportati all’interno del futuro DPR che darà attuazione pratica al Dlgs 48/2020 art.7 che attua la Direttiva Europea 844. (legando ecobonus alla qualificazione del posatore di infissi, NdR)

A fronte di ciò per Confartigianato era ed è prioritario un approccio prudenziale che riduca al minimo il rischio che, a fronte di una qualsiasi evoluzione legislativa, i corsi e gli attestati ottenuti tramite il percorso formativo associativo si rivelino privi di valore o necessitanti di una nuova integrazione.

Da qui l’approccio estremamente prudenziale e di massima aderenza al quadro normativo nazionale, approccio che per inciso è uno dei principali fattori della partenza ritardata dei corsi Confartigianato rispetto a quelli tenuti da soggetti di “tipo” commerciale.

Preso atto della struttura della normazione nazionale, tenuto conto del fatto che è prassi ministeriale basare le prescrizioni tecniche contenute nei documenti di legge sulla normazione nazionale di riferimento presa nella sua totalità, mi sento abbastanza sicuro nell’affermare che, a meno di un inaspettato attacco di follia delle strutture ministeriali che le porti ad ignorare la normazione nazionale o a prevedere richieste tecniche aggiuntive ad essa, il percorso previsto da Confartigianato è da considerare “blindato” nei confronti delle future prescrizioni di legge emesse in attuazione del Dlgs 48/2020.


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