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Aumenta la rappresentanza femminile tra i dirigenti di Confartigianato Imprese Cuneo ELETTE DUE NUOVE PRESIDENTI NELLE ZONE DI BORGO SAN DALMAZZO E DRONERO

Confartigianato Imprese Cuneo ha avviato da alcune settimane i rinnovi del suo apparato dirigenziale nelle dodici zone della provincia di Cuneo e a metà del percorso annovera tra le sue fila due nuove presidenze “in rosa”. A Borgo San Dal mazzo il presidente uscente Adriano Giordana ha lasciato il vertice zonale a Katia Manassero, attuale presidente anche del Movimento Donne Impresa, e a Dronero Giorgio Verutti, storico presidente della zona, ha ceduto il suo ruolo a Michela Alladio imprenditrice di Caraglio.

Due giovani rappresentanti dell’artigianato femminile, con però alle spalle una lunga militanza in ambito associativo, vanno quindi a comporre una parte di quel rinnovato quadro dirigenziale che a dicembre dovrà votare la presidenza territoriale per il prossimo quadriennio.

Due donne dallo spirito combattivo, alle quali non mancano energia, voglia di fare e sguardo al futuro.

Katia Manassero

Essere Presidente di zona, una proposta che è giunta inaspettata o un’opportunità ricercata?

Mi sono proposta volontariamente al Consiglio di zona perché penso di poter dare un contributo fattivo al prosieguo dell’ottimo lavoro svolto dal mio predecessore, Adriano Giordana. In questi anni al vertice del Movimento Donne Impresa ho maturato una buona esperienza del mondo associativo e devo dire che mi sono ritrovata in molti dei suoi valori: la rappresentanza, la condivisione, la solidarietà, il confronto. Con questo nuovo ruolo oggi sono pronta a rimettermi in gioco e ad allargare le mie conoscenze in ambito associativo attraverso un approccio che nella prima fase sarà più da “discente”: cercherò prima di tutto di imparare regole e sistemi della gestione zonale, condividendoli con la mia squadra e con tutto il Consiglio.

Secondo lei, in cosa differisce il ruolo di Presidente di zona rispetto alla presidenza del Movimento donne?

L’approccio è diverso per due motivi: innanzitutto il Movimento Donne Impresa contempla una sola categoria di genere, le imprenditrici, quindi, linguaggio e impostazione dei temi sui quali è necessario confrontarsi sono limitati al mondo femminile, alle sue peculiarità e alle sue problematiche. In una zona, invece, il parterre associativo è misto ed è quindi necessario utilizzare diversi linguaggi e osservare le criticità da ottiche differenti. C’è poi, l’ambito operativo. Nel Movimento ci si riferisce all’intero territorio provinciale, che dunque richiede una vision multifocale, in sintonia con le esigenze imprenditoriali legate alle diversità delle varie zone. Nella zona, al contrario, l’area è limitata ai comuni di riferimento e richiede di essere più circoscritti nella presenza e nell’impegno associativo.

Conciliare lavoro e famiglia è una classica problematica femminile. Impegni associativi di vertice richiedono sicuramente tempo e attenzione. Come si è organizzata?

Essere impegnata fa parte del mio carattere. Non so stare senza nuove sfide e nuovi obiettivi da raggiungere. Sono una madre single con due figli in età scolare, abituati a vedermi sempre indaffarata e pronta a cogliere nuove opportunità di crescita sia professionale che personale. Ho imparato a gestire bene il mio tempo attraverso una meticolosa programmazione e affrontando ogni cosa con il massimo rispetto delle regole. Non penso di destabilizzare i miei ritmi con questo nuovo incarico, che per certi versi potrebbe anche permettermi di ottimizzare meglio i tempi, in quanto a Borgo San Dalmazzo gli uffici di zona e la mia impresa sono ubicati a poche centinaia di metri.

Vista la sua attitudine alla programmazione, quali percorsi ha già messo in cantiere come Presidente di zona?

Beh, innanzitutto è mia intenzione creare un buon affiatamento non soltanto con i miei vice presidenti Marco Risso e Adriano Giordana, ma con tutto il Consiglio, per impostare un costante confronto sulle idee. Vorrei inoltre, coinvolgere le giovani generazioni ad una partecipazione più assidua alla vita associativa creando un gruppo dinamico, dal quale far emergere i futuri dirigenti. Infine, intendo implementare ulteriormente la collaborazione con le Istituzioni, proseguendo nell’ottimo lavoro già svolto dalla precedente presidenza e puntando ad importanti obiettivi di innovazione.

E i suoi figli come hanno reagito alla notizia di questo nuovo incarico?

I miei figli ne sono stati felici e ad un mio cenno riguardante le tante responsabilità del nuovo ruolo mi hanno detto “Ci hai insegnato a lottare sempre, ora devi lottare anche tu”.

Michela Alladio

Essere Presidente di zona, una proposta che è giunta inaspettata o un’opportunità ricercata?

Diciamo che è stata un’opportunità da me fortemente voluta per mettere a frutto la mia ventennale esperienza di dirigente in Confartigianato Cuneo. Ho iniziato nel Movimento Giovani, sono stata consigliera e presidente del Movimento Donne Impresa, vice presidente zonale e attualmente sono anche una componente della Giunta provinciale. Essere presidente della zona di Dronero significa quindi traghettare in un diverso livello territoriale la mia esperienza nel mondo associativo, apportando qualche nota di praticità e pragmatismo, tipica del genere femminile.

La sua sarà una presidenza nel segno della continuità?

Quando ci si trova di fronte ad un ottimo percorso realizzato da un presidente di grande esperienza, qual è stato il mio predecessore Giorgio Verutti, è inevitabile lavorare in continuità con i progetti avviati. Tuttavia, credo sia importante, a fronte di un cambiamento di vertice, dare anche un segnale di novità nelle dinamiche operative e nelle scelte di indirizzo. Tutto questo deve ovviamente avvenire integrandosi in modo armonico con le impostazioni già consolidate.

Segnali di novità in quali ambiti?

Innanzitutto ritengo prioritario implementare la componente femminile del Consiglio per riequilibrare non soltanto la rappresentanza di genere, ma anche il “modus operandi”. In questo progetto, oltre che dai miei due vice presidenti Giorgio Verutti (vicario) e Alessandro Dao, sarò supportata da due valide donne imprenditrici, Angela Astesano e Giorgia Fagiolo Peirano rispettivamente delegata e vice delegata del Movimento Donne Impresa. Noi donne nell’agire siamo più creative, meno impulsive e decisamente più pratiche, caratteristiche che possono favorire la modernizzazione di alcuni sistemi operativi. E poi, desidero guardare in modo concreto ai giovani, cercando il loro coinvolgimento nell’individuare nuove progettualità con il e nuovi percorsi tecnologici a supporto degli associati.

La sua zona è composta da tanti comuni di montagna con imprese che risentono delle problematiche delle terre alte. A tal proposito, quale ruolo può ricoprire l’Associazione?

Questo è uno dei temi che più mi sta a cuore e sul quale intendo impegnarmi fin da subito nel conoscere direttamente il territorio afferente alla zona di Dronero, approfondendone le criticità imprenditoriali. La mia esperienza in ambito associativo ha avuto finora una valenza provinciale, ora invece, nel ruolo di presidente zonale, mi devo dedicare di più al territorio. Ho bisogno di conoscerlo e respirarlo a fondo, comprenderne le dinamiche e sviluppare collaborazioni virtuose a tutti i livelli. Prenderò contatto con i singoli comuni, con il Gal, con l’Uncem e le altre istituzioni del territorio, ed anche con l’AFP, perché la formazione nel mondo artigiano rimane un tassello essenziale e strategico per costruire il futuro.

Ha già dei progetti in cantiere?

Al momento è prematuro parlare di un vero e proprio piano progettuale, in quanto veniamo da un lungo periodo di difficoltà a causa della Pandemia e soltanto ora stiamo ricominciando a recuperare un po’ di libertà e di speranza nel futuro. Dopo tanti mesi passati a comunicare esclusivamente da remoto, mi auguro che presto ci si possa di nuovo incontrare in presenza. Vorrei impostare una serie di Consigli a carattere itinerante, aprendo le sedute anche agli associati per avvicinarli di più alla Confartigianato e far conoscere loro il significato della rappresentanza e i tanti servizi offerti. E poi, mi impegnerò nell’incentivare l’utilizzo delle nuove tecnologie, spiegare le opportunità dell’e-commerce, creare momenti di confronto propositivo e soprattutto stimolare l’interesse in chi è associato verso la partecipazione attiva in seno alla nostra realtà. Vorrei poi rivolgere uno sguardo attento verso i Giovani, ragionando con loro di Europa, di internazionalizzazione e di progetti 4.0 e soprattutto coinvolgendoli nell’impegno a favore delle categorie artigiane. Tutte queste idee saranno naturalmente condivise con i componenti del Consiglio, con i quali intendo impostare un proficuo rapporto di collaborazione e di scambio di idee, facendo tesoro della loro esperienza professionale e della loro profonda conoscenza del territorio.   

Sarà un intenso lavoro di squadra che mi auguro possa portare buoni frutti sia per la zona che per l’intero comparto.