IMU e TARES: ecco chi paga di più

Confartigianato ha calcolato l’impatto dei due tributi su imprese e famiglie.

IMU
9,3 miliardi: è quanto hanno pagato nel 2012 gli imprenditori italiani per l’Imu sugli immobili produttivi. Una somma pari al 39,1% del totale dei 23,7 miliardi di gettito Imu dello scorso anno.

A pagare di più, nel passaggio da Ici a Imu, sono stati gli imprenditori. Infatti il 50,6% dei Comuni italiani ha aumentato l’aliquota base da applicare agli immobili produttivi, il 47,9% ha mantenuto l’aliquota base del 7,6 per mille e soltanto l’1,6% dei Comuni l’ha ridotta: con il risultato che l’aliquota media nazionale applicata agli immobili produttivi è pari al 9,4 per mille, a fronte del valore base del 7,6 per mille.

TARES
Secondo l’analisi di Confartigianato, l’applicazione della Tares, il nuovo tributo su rifiuti e servizi, provocherà un aumento medio di 26 euro per abitante, pari al 17,6% in più rispetto a quanto avviene con l’applicazione degli attuali tributi sui rifiuti: Tarsu e Tia.

Per alcune tipologie di imprese, l’applicazione della Tares sarebbe un vero e proprio salasso.

E’ il caso delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in piccoli Comuni che attualmente applicano la Tarsu e che, con l’introduzione della Tares, subirebbero rincari del 301,1%.

Non andrebbe meglio per i laboratori artigiani di pasticceria che pagherebbero il 181,7% in più.

Aumenti significativi anche per i piccoli produttori di pane e pasta che nel passaggio da Tarsu a Tares sarebbero costretti a sborsare il 93,6% in più.

I rincari derivanti dalla Tares andrebbero a sommarsi ai continui aumenti registrati in questi anni dalle tariffe dei rifiuti: tra marzo 2012 e marzo 2013 sono cresciute del 4,9%, tra marzo 2008 e marzo 2013 gli aumenti sono stati del 22,1% e, addirittura, negli ultimi 10 anni hanno raggiunto il + 56,6%.

“Gli imprenditori – ha commentato il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti – non possono sopportare ulteriori aumenti di pressione fiscale, nè l’incertezza su tempi e modalità di applicazione dei tributi. Per quanto riguarda l’Imu non è giusto che gli immobili produttivi siano trattati alla stregua delle seconde case: i nostri laboratori vanno esentati dall’imposta perché sono la nostra prima casa. In definitiva, su Imu e Tares vanno trovate soluzioni che, oltre ad evitare l’inasprimento della tassazione, siano capaci di garantire la semplificazione impositiva e amministrativa”.